Taranto: Chi non salta ha una paresi! 10 parole chiave per la prossima stagione
Salvare, ci siamo salvati, alla fine è questo quello che conta. Grazie alla società e ai giocatori per il risultato raggiunto. Ci siamo anche però un bel po’ angustiati, e altro che coronavirus e influenza, è stata la gastrite la fedele compagna di viaggio per tanti tifosi, specie nel 2022. Siccome le scorte di antiacidi si vanno esaurendo, proponiamo 10 parole chiave per l’anno prossimo, sperando ci regali qualche mal di pancia in meno.
Portieri. Non ne servono tre, ne basta uno che però sia del mestiere e che non generi scene di panico, sguardi disperati e grida isteriche tra compagni di squadra e tifosi ogni volta che gli avversari ottengono un tiro da fermo.
Prestiti. Non ricordiamo di aver visto Buffon, Totti o Fabio Cannavaro giocare da giovani in serie C, per fare esperienza. Se una squadra di calcio di serie A ti dà in prestito uno dei suoi talenti e ti paga pure per farlo giocare, forse qualche domanda sul talento dovresti fartela.
Riconoscenza. Se vuoi mostrare la tua riconoscenza a un giocatore infortunato, puoi comprargli un bel vassoio di pasticcini, puoi invitarlo a mangiare pesce a Taranto Vecchia, puoi pure pagargli lo stipendio in attesa del ritorno. Ma non lo tieni in rosa tutto l’anno: è come pagare un posto auto e tenerci la lavatrice rotta. Liberalo quel posto, no?
Rosa. Quest’anno la squadra aveva quattro ottimi difensori centrali, due validi terzini sinistri e un solo terzino destro, “diversamente forte” come si dice oggi per non offendere nessuno. Poi a gennaio è apparso il mitico Turi (mitico nel senso che pare appartenere più a una leggenda che a una realtà) e ha giocato ben 32 minuti, a risultato già acquisito, contro la Fidelis Andria. A quel punto, la domanda è inevitabile: ma Turi esiste davvero o è un profilo fake, di quelli che si creano sui social per insultare la redazione di Blunote? E se è una personalità finta creata solo per rassicurare i tifosi, chi è sceso in campo in quei 32 minuti? Tomassini con un’altra pettinatura? Il mistero si infittisce.
Moduli. Quest’anno abbiamo visto un Taranto a due facce: equilibrato, efficace e vincente con il 442 (chiamatelo pure 4231 se volete, ma io ho visto spesso un 442 camuffato). Dispersivo, inguardabile e perdente con il 433. Da tifosi noi una certa idea sul modulo più adatto ce la siamo fatta, poi, per carità, sono tutti buoni a fare gli allenatori da casa.
Benzina. Quando in Formula 1 c’era la possibilità di fare rifornimento di carburante, c’erano scuderie che partivano a scheggia perché avevano il serbatoio mezzo vuoto, poi però erano costrette a fermarsi presto ai pit-stop. Dopo le esperienze di Fasano, dell’anno scorso a Taranto e di quest’anno in serie C, è evidente che lo stesso vale per le squadre di Laterza. Per cui converrà, per l’anno prossimo, prevedere un sostanzioso pit-stop a gennaio per non finire a trascinare la vettura al traguardo a spinta come quest’anno.
Biglietti. Si incassa di più a vendere 5000 biglietti a 10 euro, o 1000 a 20 euro? Lo so che sembra un compitino da terza elementare, ma io un pensierino ce lo farei.
Merchandising. Taranto ha migliaia di tifosi fuori sede che pagherebbero eccome per avere oggetti che testimoniano la loro fede. Io ho ancora un telo da mare risalente a una raccolta punti di più di vent’anni fa, solo che ormai non è più rosso blu ma rosa azzurro, sembra un regalo per chi abbia avuto una coppia di gemelli. Abbigliamento sportivo a parte, vogliamo pensare a qualcosa in merito per sostenere la società e poterci magare così permettere un portiere seniores?
Rigori. Abbiamo provato diverse soluzioni, rimediando diverse delusioni. Sulla lista degli acquisti da fare appuntarsi bene: rigorista. Sempre che non vogliamo farli tirare a Versienti che tanto quest’anno a parte il portiere i ruoli li ha provati quasi tutti.
Tifosi. Amici della curva, grazie per quello che fate, per il sostegno alla squadra, per i cori incessanti. Però mannaggia al santo niente, con i soldi che la società ha pagato di multe per i cori offensivi potevamo comprarci un centrocampista vero da affiancare a Di Gennaro. Ho qualche proposta per continuare a gridare senza incorrere in sanzioni: “quella puritana di tua madre, arbitro!” “Che il Bari perda, Bari Bari perda”. E per finire: “Chi non salta ha una paresi, chi non salta ha una paresi”. È un codice. Noi sappiamo quello che vorremmo dire, ma alla Lega non lo diciamo. Sempre Forza Taranto! (Di Carmine Caputo) https://www.carminecaputo.com