Stadio Iacovone: Battista attacca il Comune, ‘Non ha vigilato’
Sul pessimo stato dell’impianto interviene anche l’ex consigliere M5S: ‘La ditta appaltatrice ha lavorato male...’
Dopo le dichiarazioni di Panarelli nella conferenza stampa post-Cerignola, nelle quali l'allenatore ha posto l’accento sulle pessime condizioni del terreno di gioco dello stadio “Iacovone”, in città è scoppiato il caos. Intervenuto su Blunote, Massimiliano Motolese, Assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio, ha rassicurato la città su tutte le problematiche, ma la polemica non si è fermata, anzi. A voler rispondere a Massimiliano Motolese non ci ha pensato due volte Massimo Battista, ex consigliere M5S: un fiume in piena che davanti ai nostri microfoni ha parlato così:
Battista, le dichiarazioni di Panarelli hanno sollevato un bel vespaio.
“È vero, però bisogna fare un po’ di chiarezza. Penso che le questioni siano fondamentalmente tre: campo A, B e bar perennemente chiusi in uno stadio che, solo nel match col Cerignola, ha ospitato 8000 persone, le quali a fine primo tempo hanno trovato le strutture con le serrande abbassate”.
Perfetto, allora andiamo per gradi: abbiamo intervistato l’Assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio, Massimiliano Motolese, il quale ha minimizzato le parole di Panarelli definendole ‘uno sfogo di pancia’ e sostenendo che il comune lavora in sinergia con la società per risolvere queste problematiche. Come si pone al riguardo?
“Partiamo da un presupposto: noi sappiamo che il proprietario dello Iacovone è il comune di Taranto, non il Taranto FC, e la responsabilità è tutta del comune. Detto ciò, abbiamo una gara d’appalto per la manutenzione del campo B scaduta il 30 ottobre del 2018, poi prorogata al 30 aprile 2019. Perché prorogare un lavoro di manutenzione del genere a una ditta che, fatti alla mano, non ha lavorato bene, soprattutto nel periodo di proroga? In che modo e con che continuità lavora questa ditta? E ancora, perché il comune non vigila? La gara d’appalto, a fronte di un corrispettivo di 169mila euro l’anno – non spiccioli, insomma - prevede i seguenti obblighi per l’impresa: manutenzione del manto erboso del Campo A, manutenzione del fossato, pulizia di gradinate, tribuna e servizi igienici prima e dopo gli eventi sportivi, custodia e assistenza durante le partite”.
Ma perché è arrivata questa proroga?
“Eh, perché… È qui l’inadempienza dell’amministrazione comunale. Perché il 2 ottobre 2018 è stato aperto il bando, ma siccome non hanno fatto in tempo – la gara non ebbe inizio prima del 30 ottobre, quando scadeva l’appalto precedente – hanno prorogato alla società attuale, vincitrice nel 2016 (La “Bitella” di Ginosa, n.d.r.), e ogni volta si proroga di cinque o sei mesi. Ma il comune deve controllare se quest’azienda fa realmente il proprio lavoro e per quanti giorni va a operare sul manto erboso dello Iacovone. Chi sta lì da quando il vecchio giardiniere dello Iacovone non c’è più? Ma poi, se dai la proroga a un’azienda, non vai a vigilare? Una buona amministrazione che sostiene di lavorare in collaborazione con la società andrebbe a controllare, come prevedono gli obblighi del bando, se i bagni e le gradinate vengono pulite prima e dopo la partita. Gli unici momenti in cui ho visto gli assessori allo stadio erano a bordo campo. Mi chiedo: contribuiscono alla crescita della società comprando il biglietto…?”.
Non è un quesito sbagliato. Questo comunque era quanto relativo al Campo A; per quanto riguarda la questione bar di cui accennato all’inizio, invece?
“Per quello che concerne i bar, la stipula della convenzione è stata sottoscritta da Taranto FC e Comune di Taranto il 12 settembre 2018, pari pari alla convenzione precedente fra la vecchia amministrazione e il precedente proprietario del Taranto, Elisabetta Zelatore. L’unica variante della convenzione attuale è l’Articolo 16, il resto è un copia-incolla. Cosa dice l’Articolo 16? Dice:
‘Considerato che all’interno dello stadio sono presenti n. 3 chioschi – ristoro attualmente non affidati a soggetti terzi […] con il presente atto si affida alla Società Taranto Football Club 1927 la loro gestione per una durata uguale a quella della presente convenzione […] LA STESSA SOCIETA’ È AUTORIZZATA A CEDERE LA GESTIONE A SOGGETTO IDONEO, IN POSSESSO DEI REQUISITI DI LEGGE’.
Praticamente un sub-appalto. È gravissima una cosa del genere: innanzitutto una società di calcio, ovviamente, non ha le autorizzazioni per somministrare bevande, l’HCCP. Cosa sarà successo? Che Giove se ne sarà accorto in seguito. Di fatti, nonostante la convenzione, il Comune ha aperto un bando per l’affidamento dei bar, per i quali ovviamente ci vorrà del tempo. Insomma, quest’anno avremo i bar chiusi. Altro errore dell’amministrazione comunale, questa volta non di Motolese ma di Fabiano Marti, assessore con delega allo sport”.
Quindi è stato un errore del Comune che ha messo in difficoltà la società.
“Ma è naturale: tu non puoi affidare i bar alla società di calcio. Devi aprire un bando di evidenza pubblica in cui tutti possono partecipare”.
Un’altra questione cruciale è quella del campo B…
“Alle 15 di oggi (martedì 29 gennaio, ndr) si apriranno le buste e i lavori partiranno a giugno. Quello che è scandaloso è l’esiguità dei fondi. All’interno del bando infatti non sono previste né le torri per l’illuminazione, né i bagni per il pubblico né la tribunetta. Vogliamo fare i giochi del Mediterraneo e poi l’inverno la struttura del campo B, superate le quattro, non è più utilizzabile. Davvero non si è tenuto conto dell’illuminazione del campo per farlo lavorare a tutte le ore? Come si può parlare di ‘investimenti’ se non sono presenti bagni, luci e tribune, e poi investire due milioni di euro sullo stadio di Talsano?”.
Anche la storia dello stadio di Talsano, effettivamente, ha fatto montare un po’ di polemica. Questione attorno alla quale gravitano i nomi di Lonoce e Capriulo…
“Dici bene. Certo, perché Fornaro, il presidente del Talsano, è il braccio destro di Capriulo. Due milioni di euro per un campo in terra battuta: ma non era meglio investire quei soldi per lo Iacovone B invece di trovarsi con un lavoro a metà? Ma anche solo le torri faro.”
È chiaro che anche questa sarà una questione sulla quale fare luce. Battista, la ringrazio per essere stato con noi.
“Di niente”.
BLUNOTE È A DISPOSIZIONE PER CHIUNQUE VOLESSE REPLICARE