Picerno: Il dg Mitro, ‘Vogliamo trasformare il sogno in realtà’
In una lunga intervista ai colleghi di Saranno Famosi, il direttore generale melandrino racconta la ‘Favola Picerno’
Un passato illustre da arbitro e assistente arbitro in serie A, una passione per il calcio sempre ardente e la voglia di raggiungere un altro grande traguardo. Enzo Mitro punta in alto e, questa volta in veste di direttore generale, non nasconde il suo prossimo obiettivo: la serie C con il Picerno. Ai microfoni di Saranno Famosi (sarannofamosicalcio.com) il racconto di un progetto solido che sta facendo sognare un’intera comunità.
I successi su Nardò e Nola vi hanno permesso di staccare il Taranto e l’Audace Cerignola di 4 punti. Come state vivendo questo momento positivo?
“Quest’anno, in sintonia con il presidente Donato Curcio, ci siamo prefissati l’obiettivo di migliorare la classifica dello scorso anno che ci vide terminare la stagione ai piedi dei playoff. Siamo stati bravi e fortunati a reperire giocatori che avevano ben figurato nella scorsa stagione nei loro club e calciatori “under” di qualità, perché il campionato si vince soprattutto grazie a loro. Noi siamo riusciti ad inserire nella nostra rosa giovani validi i quali hanno sempre risposto alla grande quando chiamati in causa da mister Giacomarro. Poi la differenza l’ha fatta anche l’organico ampio con la presenza di diversi “senior” sempre pronti a dare il loro apporto. Diciamo che questo mix ci ha portati al primato, credo abbastanza meritato alla luce di quanto fatto vedere. Nulla nasce per caso, la squadra ha fame e fino alla fine lotterà per raggiungere l’ambito traguardo”.
Ad inizio stagione la scelta del tecnico è ricaduta su un allenatore d’esperienza come Domenico Giacomarro.
“E’ vero, il mister è un uomo di calcio con alle spalle annate importanti con società di livello ed è una fortuna poter interfacciarsi con lui. Sono d’accordo nel dare grande importanza alla figura dell’allenatore però credo anche che per raggiungere grandi obiettivi al timone debba esserci una società seria, presente che non faccia mai mancare mai nulla a nessuno, come quella del Picerno. A questo, poi, va chiaramente aggiunta una campagna acquisti di qualità. Per me è un onore mettere a disposizione la mia esperienza a servizio del Picerno, nel calcio serve competenza e credo che qui tra tecnico e società ce n’è sia abbastanza”.
In precedenza lei ha sottolineato l’importanza di avere una rosa ampia. Come si gestisce un gruppo così numeroso?
“Qui emerge la bravura dell’allenatore il quale ha dimostrato di saper tenere tutti sulla corda. I giocatori poi sono tutti ragazzi che danno il loro apporto ogni qual volta vengono chiamati in causa. A tal proposito ricordo quando tra novembre e gennaio fummo spesso costretti a scendere in campo senza 7/8 titolari a causa di infortuni e squalifiche. Soprattutto a Fasano quando nonostante l’emergenza che ci aveva colpiti riuscimmo a portare a casa una vittoria fondamentale per il prosieguo del campionato. Proprio grazie ai calciatori subentrati in quell’occasione capaci di dare il 100% per il bene della squadra”.
Qual è il modus operandi che adotta al fine di costruire una squadra di valore?
“Il nostro lavoro ha avuto inizio già durante lo scorso campionato quando avendo affrontato diverse realtà abbiamo avuto modo di visionare giocatori di qualità. Poi i grandi acquisti spesso possono essere anche le riconferme di alcuni calciatori come nel caso di Esposito. Un giocatore, a detta di tutti, di categoria superiore. A lui abbiamo affiancato un altro ragazzo di valore come Santaniello, il quale aveva gli occhi puntati di tanti club anche di serie c e che per fortuna siamo riusciti ad averlo tra le nostre fila. Evidentemente convinto dalla serietà del nostro progetto. Lo stesso dicasi per i tre acquisti provenienti dall’Igea Virtus, ovvero Kosovan, Fontana e Pitarresi, da noi visionati durante la finale playoff contro l’Ercolanese. Senza dimenticare i vari Vanacore della Nocerina e D’Alessandro del Cassino, un under da quasi 30 presenze stagionali. Queste sono state tutte scelte oculate e ovviamente condivise anche dall’allenatore”.
Durante l’intervista lei ha più volte ribadito quanto sia fondamentale avere giocatori “under” di qualità in organico. Tra quelli presenti nella rosa del Picerno chi crede possa in futuro essere protagonista in categorie superiori?
“Noi scommettiamo molto sui giocatori “under” che tra l’altro sono tutti nostri tesserati e cresciuti proprio nel Picerno. In particolar modo sui due 2000 Abou e Sambou già selezionati anche per giocare nella rappresentativa di serie D presente al torneo di Viareggio. Aboubacar poi è un ragazzo al quale siamo particolarmente affezionati avendo alle spalle una storia difficile. Lui infatti sbarcò in Italia per poi essere affidato ad una famiglia di Picerno, quindi possiamo dire che lo abbiamo cresciuto calcisticamente noi. E ad oggi è un elemento importante per la nostra squadra, non a caso mister Giacomarro spesso lo schiera nell’undici titolare”.
In conclusione, quali sono i suoi progetti futuri?
“Dopo 40 anni vissuti nel mondo del calcio come arbitro e assistente arbitro calcando campi prestigiosi anche di serie A, posso dire di essermi tolto tutte le soddisfazioni possibili. Poi la mia grande passione per questo sport mi ha portato ad accettare questo ruolo di direttore generale a Picerno dove sono felice di poter mettere la mia esperienza al servizio della società. Con l’obiettivo di tramutare in realtà il sogno promozione”.