Coronavirus: Spadafora gela il calcio, ‘Protocollo medico insufficiente’
Altro che via libera. Il ministro Spadafora gela le attese del calcio, che in queste ore aspettava il via libera agli allenamenti. Il dpcm del governo fissa il termine per gli sport di squadra nel 18 maggio, ultima data utile o quasi per salvare la stagione. Ma il ministro dello sport a Che tempo che fa ha frenato con forza ad un via libera definitivo: "Squadre in campo per allenarsi il 18 maggio? Sì, nella misura in cui dobbiamo arrivare a quella data con tutti i protocolli per la sicurezza. In questi giorni c’è un tentativo maldestro di alcuni presidenti di Serie A di trasformare questo “vedremo” del governo in una incapacità di decidere o volontà di non decidere o di penalizzare il calcio. Non è così, questa è una ripresa graduale e per questa servono protocolli rigidi. La Figc ha registrato un protocollo e ieri il comitato tecnico ha rilevato che non è ancora sufficiente. Verranno fatti degli approfondimenti ma serve del tempo". Inutili quindi gli sforzi del calcio di affrettare i tempi per arrivare alla scadenza della stagione fissata dal presidente della Federcalcio Gravina nel 2 agosto: "Posso dire che con il presidente Gravina ho un ottimo rapporto e sta facendo un ottimo lavoro. La Lega di Serie A non è incline alla possibilità che il governo fermi allenamenti e campionati, tutt’altro. Ribadisco, il mondo del calcio lo devo sostenere, sapendo che è un’azienda che dà al fisco 1 miliardo e mezzo all’anno che servono a sostenere tutti gli altri sport". Il rischio però è che con un altro caso di positività nel calcio ci si debba fermare ancora: “Nella video call con i rappresentanti della Federcalcio abbiamo detto questo, è anche uno dei rilievi del comitato tecnico scientifico. E non solo da noi: poco fa il ministro spagnolo ha detto che non sa se ripartirà il campionato, ha molti dubbi, l’Olanda si è fermata. Era importante dare un segnale, ma le prossime fasi ce le dobbiamo guadagnare. Già immagino che qualcuno nella Lega Serie A si sarà agitato". Anche l'ipotesi che i club possano riprendere allenamenti individuali nei centri sportivi viene esclusa con forza da Spadafora: "Le misure le abbiamo proposte noi al presidente Conte. Le buone notizie sono la ripresa dell’attività sportiva e motoria nei parchi. E l’allenamento degli atleti professionisti e non professionisti ritenuti di rilevanza nazionale dal Coni e dal Comitato paralimpico. Un modo per riprendere gli sport. Ma parliamo di sport individuali, non allenamenti individuali". Inevitabile pensare ad altri eventi sportivi di primissimo piano, come il Giro d'Italia. Spadafora frena ache qui su una partenza anticipata: "Far partire il Giro d'Italia? Spero di sì, ad ottobre come stanno immaginando gli organizzatori". (Repubblica.it)