Ripescaggi: Ecco perché il Taranto sarebbe in Lega Pro
La questione ripescaggio in Lega Pro crea un permanente stato di tensione e un clima di incertezza. Alle 19 è scaduto il termine per presentare le domande e al momento tutti si chiedono: dentro o fuori? Questo è il dilemma. Attualmente i posti a disposizione sono 12 (11+1), anche se il 28 luglio si discuterà, presso il Collegio di Garanzia del Coni, il ricorso della Paganese in merito alla bocciatura della Covisoc. In quattordici si sono proposte per risalire in Lega Pro e non tutte saranno accettate. Il Lecco, che dovrebbe prima ottenere il placet per la rateizzazione dei debiti pregressi, la spuntarebbe come riammessa al posto del Bellinzago, altrimenti subentrerebbe il Fano. Per il ripescaggio si seguono delle fasi.
Nella prima dovrebbero rientrare con il criterio dell'alternanza le retrocesse dalla vecchia serie C (esclusa l'Albinoleffe perché già ripescata nella stagione 2015/2016) e le vincitrici dei play off di serie D. Quindi, usufruirebbero della “grazia” Melfi, Lupa Roma, Racing Roma (ex Lupa Castelli Romani) e Fano (se il Lecco dovesse ottenere l'ok), Fondi, Cavese e Olbia. Siamo già a 7 (o 7+1). In seconda battuta entrerebbero in scena l'Albinoleffe e il Forlì, mentre sul filo di lana sarebbero dentro anche Taranto e Reggina. Se la Paganese dovesse vincere il ricorso, i calabresi sarebbero fuori dai giochi. Così come Vibonese e Monza. In ogni caso il Taranto sarebbe dentro. Tuttavia bisogna considerare la validità delle domande presentate da tutte le candidate. Infatti, se solo una delle condizioni poste dalla Federazione non dovesse essere rispettata (ad esempio: stadio non a norma o assenza del fondo perduto), la possibilità di risalire in terza serie andrebbe a monte. Per maggiori certezze, ovviamente, bisognerà attendere il 4 agosto, data in cui saranno resi noti i nomi delle protagoniste del prossimo campionato di Lega Pro.