Taranto: Fratelli d’Italia, ‘Melucci sindaco sgradito e a scadenza’
Le riflessioni di Giampaolo Vietri, Pietro Pastore e Francesco Vitanza
A sole poche ore dalla notizia che la Procura ha aperto un’indagine riguardante l’evento SailGP organizzato dall’amministrazione comunale di Taranto, arriva la pubblicazione dell’annuale classifica di gradimento dei sindaci, redatta da Il Sole 24 ORE, che vede Melucci piazzarsi al terzultimo posto su una classifica di 105 sindaci. Un risultato che registra un calo di gradimento personale, un vero e proprio crollo a picco. Un risultato doppiamente deludente per ragioni semplici e oggettive. L’amministrazione Melucci fin dal suo insediamento ha potuto sedersi ad un tavolo dedicato alla città ionica già istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e per tale ragione ha potuto beneficiare immediatamente di opportunità, risorse economiche ed interlocuzioni istituzionali dirette con i rappresentanti del governo, riservate a pochissime altre amministrazioni locali; una posizione di favore sul piano politico amministrativo che il sindaco Melucci ha ereditato. Inoltre, nell’ultimo anno, gestendo l’emergenza Covid, i sindaci in carica hanno addirittura rafforzato il proprio rapporto con la cittadinanza amministrata. Ma il sindaco Melucci, nonostante tali condizioni di contesto avrebbero dovuto favorirlo in termini di popolarità, continua invece a piazzarsi tra i sindaci meno graditi d’Italia. Politicamente rileviamo una martellante esposizione mediatica quotidiana su tutti i canali di comunicazione, senza alcuna forma di contraddittorio, tra l’altro dovuto, con chi non rientra tra le schiere di chi lo venera. Come se non fosse il sindaco di tutti i contribuenti tarantini ma solo di chi si spende ad ossequiarlo. Prova del fatto che Melucci non sia proteso al dialogo e al contraddittorio è la sua continua latitanza dai lavori del consiglio comunale ai quali non partecipa per non essere interrogato sulla sua azione amministrativa. Una assenza totale dall’aula che si registra anche in presenza dell’approvazione di un bilancio discusso: anche in questa occasione il sindaco ha lasciato che i consiglieri di maggioranza si assumessero da soli ogni eventuale responsabilità contabile sull’atto approvato. Responsabilità che egli, latitante in entrambe le sedute convocate per l’approvazione del consuntivo, si è visto bene dall’assumersi risultando assente. Le sue assenze in consiglio, la totale mancanza di contraddittorio con chi potrebbe muovere qualsiasi forma di critica, le sue apparizioni in città solo organizzate per essere riprese e propagandate hanno così, a nostro avviso, contribuito a farlo percepire un sindaco sgradito e non di tutti; un sindaco a scadenza. (Giampaolo Vietri, Pietro Pastore, Francesco Vitanza FRATELLI D'ITALIA TARANTO)