Turco ‘Interrogazione parlamentare su valutazione integrata impatto ambientale e sanitario’
Senatore M5S: ‘Vera transizione ecologica, come quella di Taranto, passa da prevenzione’
«Solo introducendo strumenti di valutazione preventiva dell’impatto sanitario e ambientale, come la Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario (VIIAS), si possono contrastare e prevenire i disastri ambientali e gli effetti sulla salute dei cittadini, favorendo così l’introduzione di modelli produttivi sempre più sostenibili». Lo chiede il senatore Mario Turco (M5S), già sottosegretario a palazzo Chigi con delega agli investimenti e alla programmazione economica nel Governo Conte II, in una interrogazione parlamentare rivolta ai ministri della Transizione ecologica, della Salute e dello Sviluppo economico. “È un diritto tutelato dalla Costituzione conoscere, valutare e prevenire gli effetti che un insediamento industriale produce sulla salute dei cittadini e sull’ambiente circostante - scrive il senatore nell’interrogazione di cui è primo firmatario -. È necessario, nelle aree di crisi industriale complessa a forte impatto ambientale, come nel caso dell’area industriale di Taranto, garantire con nuovi strumenti di prevenzione la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Nella fattispecie dell’impianto siderurgico ex Ilva/Arcelor Mittal, ora Acciaierie d’Italia, la Valutazione del Danno Sanitario (VDS), introdotta a tutela della salute e dell’ambiente di Taranto dal decreto legge 3 dicembre 2012, risulta poco efficace a prevenire gli effetti dannosi delle sostanze emesse dall’impianto siderurgico, in quanto valuta il danno ex post e solo quando si riscontrino contemporaneamente per tutti gli inquinanti cancerogeni osservati (diossine, polveri, benzo(a)pirene e altri inquinanti) valori sopra le soglie legali previste, peraltro in un determinato intervallo temporale”. Il senatore chiede un cambio di paradigma, introducendo strumenti di prevenzione sulla salute e sull’ambiente dell’impatto degli inquinanti. «Nella valutazione attuale, si trascura la circostanza - sottolinea Turco - che gli inquinanti industriali nocivi alla salute e all’ambiente, anche se si mantengono entro i limiti di legge, possano arrecare, in combinazione tra loro e/o con altri inquinanti già presenti sul territorio o prodotti da altri siti industriali adiacenti all’impianto siderurgico (come il sito della raffineria Eni), grave danno alla salute dei cittadini e all’ambiente. Ciò anche per effetto della continuità di produzione degli inquinanti da oltre un trentennio. Quanto richiesto scaturisce dai risultati dell’indagine epidemiologica del Progetto Sentieri e dalla recente sentenza di primo grado della Corte di Assise del Tribunale di Taranto, che hanno accertato in maniera incontrovertibile il legame diretto tra inquinanti prodotti dall’impianto siderurgico e danni arrecati alla salute dei cittadini e all’ambiente, così come dalla sentenza di condanna della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo del 2019. Sul tema della prevenzione, già il 23 gennaio 2019 sono stato primo firmatario del Disegno di Legge che si propone di introdurre, in occasione del rilascio delle Autorizzazioni di Impatto Ambientale (AIA), la Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario (VIIAS), capace di misurare in via predittiva, tramite l'utilizzo di modelli scientifici già validati e riconosciuti dal mondo accademico e istituzionale, l'impatto ambientale e sanitario di una presunta fonte di emissione nocive. L’interrogazione parlamentare, inoltre, trova giustificazione nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dove il rilancio dell’Italia si fonda sulla transizione ecologica e sulla sostenibilità». In particolare, nell’interrogazione il senatore chiede di sapere: “Se in considerazione delle future scelte sul ciclo produttivo dell’acciaieria di Taranto e del rilascio della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), i Ministri abbiano intenzione di introdurre strumenti di valutazione preventiva dell’impatto sanitario e ambientale, come la VIIAS, per contrastare e prevenire gli effetti negativi sulla salute e sull’ambiente prodotti dagli inquinanti dell’industria e favorire così l’introduzione di nuovi modelli produttivi più sostenibili; in subordine, se tenuto conto della grave situazione ambientale e sanitaria nell’area di Taranto, si intenda rivedere in una prospettiva più prudenziale i limiti di legge degli inquinanti e i relativi intervalli di rilevazione di applicazione della Valutazione del Danno Sanitario (VDS), a maggiore salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica; in ultimo, se, indipendentemente dalle soluzioni che saranno adottate a livello industriale, si intenda introdurre sistemi di divulgazione dei livelli giornalieri degli inquinanti in modo da rendere le informazioni sulla qualità dell’aria, del suolo e del mare più trasparenti e consentire alla cittadinanza di avere una maggiore consapevolezza del rischio assunto”.