Taranto, il club: ‘Costretti a lasciare lo Iacovone’

Foto Francesco Manfuso
TARANTO
06.07.2024 09:51

Attraverso una stampa, il Taranto fa sapere che è “costretto a lasciare lo Iacovone”. Ecco il comunicato:

"Abbiamo sempre dimostrato quanto fosse determinante, per la nostra Società, poter giocare le partite casalinghe del prossimo campionato presso lo stadio lacovone. Il nostro stadio. Per mille ed un motivo, uno in particolare, nel rispetto della nostra tifoseria.

Temendo difficoltà di ordine logistico, derivanti dalle esternazioni più o meno palesi espresse dalla organizzazione dei Giochi del Mediterraneo, da mesi ci siamo adoperati per ottenere rassicurazioni in tal senso.

Dopo le ottime prestazioni dello scorso campionato, continuare a giocare nel nostro stadio rappresentava già un buon punto di partenza agli occhi della nostra cittadinanza e tifoseria.

In data 27 marzo u.s. inviammo un nota a mezzo pec al nostro Sindaco Rinaldo Melucci e per conoscenza al Commissario Straordinario dei Giochi del Mediterraneo, sollecitando una conferma sulla piena disponibilità dell'impianto sportivo.

Dalla Pubblica Amministrazione, come tutti ben ricordano, non c’è stata mai nessuna risposta, mentre il Dottor Massimo Ferrarese, Commissario dei Giochi, con una nota ufficiale, precisava: "Tale ipotesi appare di difficile realizzazione in considerazione dei tempi necessari all'espletamento di tutta la procedura di affidamento della progettazione esecutiva ed esecuzione delle opere." Il dottor Ferrarese in questo senso è stato sempre molto esplicito e sincero. Lo lacovone non sarà disponibile.

In fase di iscrizione, ci è pervenuta dagli uffici della Pubblica Amministrazione Comunale la certificazione di idoneità dello stadio lacovone per la disputa delle partite del prossimo campionato, con una capienza di 10.989 spettatori, identica alla stagione appena conclusa. Certificazione da noi trasmessa nel rispetto dei regolamenti ai competenti organi della Federcalcio.

Il Taranto F.C. 1927 S.r.l. si è regolarmente iscritto al prossimo campionato di Serie C ed è in possesso di tutti i requisiti infrastrutturali, richiesti dalle norme della Federcalcio e della Covsoc.

Il ministro dello Sport Andrea Abodi ed il CEO di Sport & Salute Dr. Nevio Nepi nel corso di un tavolo di concertazione tenutosi presso la Subfor di Taranto confermavano, dinanzi al Commissario Straordinario Dr. Massimo Ferrarese, al Vice Sindaco di Taranto Gianni Azzaro ed all’Avv. Enzo Sapia del Taranto F.C. 1927, che la nostra squadra avrebbe, tranquillamente, giocato le gare casalinghe del prossimo campionato presso lo Stadio E. lacovone, in presenza del proprio pubblico.

Una volta inoltrata richiesta di sottoscrizione della concessione d'uso dello Iacovone al Comune di Taranto, sono sorte le difficoltà. Gli uffici comunali non hanno mai risposto alle nostre richieste del 30.05.24 - 6.06.24 - 12.06.24 - 24.06.24 - 2.07.24, inviate a mezzo pec. È evidente la difficoltà dell'Amministrazione Comunale a poter rilasciare la convenzione in oggetto, probabilmente perché attende l’autorizzazione dal Commissario dei Giochi del Mediterraneo.

Alla luce di questi avvenimenti, il Taranto F.C. 1927, con grandissimo dispiacere e contro le sue aspettative e volontà, una volta completato il ritiro precampionato di Viggiano, in programma dal 18 luglio al 2 agosto, provvederà a trasferire definitivamente il proprio staff ed i propri calciatori in una sede alternativa che il club sta predisponendo per la prossima stagione sportiva che è alle porte.

Sarà nostra premura comunicare alla tifoseria quanto prima dove andremo a disputare le nostre gare e ad allenarci.

Ci adopereremo nei prossimi giorni ad effettuare e completare le procedure per il trasferimento, come imposto dalle norme federali. Il Taranto Calcio esprime grande delusione ed è davvero sconfortato da queste grandissime difficoltà che condizioneranno inevitabilmente i nostri sostenitori nei prossimi due campionati. È necessario che tutta la tifoseria rossoblu rimanga vicina al club con grande forza e tenacia, per superare questi due anni di esilio forzato per far spazio ai Giochi del Mediterraneo. Un esilio davvero assurdo mai preventivato da questa società".

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