Puglia: Crescita sostenibile se cultura e creatività contaminano altre industrie
Social&Creative Community punta su filiera culturale come valore aggiunto per economia
Nonostante il difficile anno trascorso causa pandemia, il settore culturale e creativo italiano è il secondo per ritmo di ripresa, confermando la sua centralità nello spingere sviluppo, innovazione e crescita sostenibile in tutto il Paese. È quanto emerso da una giornata di confronti organizzata da Regione Puglia e Arti, Agenzia Strategica per la Tecnologia e l’Innovazione, nell’ambito del secondo Social&Creative Innovation Camp, questa volta focalizzato su come la cultura può contribuire a innovare i comparti più tradizionali della nostra economia. Insieme a relatori esperti di questi temi come Fabrizio Panozzo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, “guru” italiano della cultura creativa manageriale, e Flavia Marzano, già assessora di Roma per la digitalizzazione, oggi consulente DigiComp e Formez PA, l’iniziativa pugliese ha dato voce ad alcune delle più riuscite esperienze di “innovazione trasversale”: matrimoni inediti tra cultura, creatività e innovazione celebrati in settori tradizionali come la sanità, le arti performative o i piccoli distretti artigianali. Dalle potenzialità riabilitative del gaming digitale, il core business vincente di Grifo Multimedia di Bari, alla fioritura di scuole di musica nei quartieri difficili di Barcellona promossa dal progetto OnStage, la cui esperienza si sta replicando in moltissime città di tutta Europa, alla contaminazione tra cultura e diversi settori dell’economia promossa dal Distretto della cultura e creatività dei Paesi Baschi: quando creatività e cultura sono inserite nei processi di trasformazione, producono economie più solide, insieme a società più umane e sostenibili. “Il primo passo da compiere - ha rilevato Panozzo - è fare uscire il settore culturale e creativo dall’isolamento nel quale è stato relegato per anni: creatività e cultura non appartengono solo a pochi eletti, al contrario sono ingredienti essenziali a tutti i livelli, a partire dall’impresa che è fondamentalmente un atto creativo”. Cultura, insomma, non è sinonimo di diverso, di distante, di specifico a qualcuno. Bisogna piuttosto – raccomandano gli intervenuti – cambiare mentalità e approccio cominciando ad affrontare in chiave creativa tutte le sfide di oggi: superare il concetto di industria culturale e creativa come settore tout court, smussare i confini e incoraggiare la contaminazione e la fusione tra la dimensione culturale e quella industriale. “La creatività è qualcosa di estremamente pervasivo, proprio come la tecnologia: la sfida è, dunque, quella di creare le condizioni affinché possa innescare una trasformazione dirompente, in grado di rafforzare la competitività dei territori grazie alla definizione di politiche ad hoc - ha concluso Marco Di Ciano, responsabile per la ricerca e l’innovazione di InnovaPuglia. La strada che il progetto Social&Creative sta percorrendo è quella di individuare le esperienze più significative e i risultati più maturi dei progetti che fanno parte della Community dei creativi del Mediterraneo e portarli all’attenzione dei decisori politici, agevolandone l’adozione in territori e contesti simili, anche grazie alla condivisione di esempi concreti di sperimentazioni di politiche innovative”. La Regione Puglia, in sintonia con le strategie e i piani nazionali e comunitari, da anni ha scelto di fare della Ricerca e dell’Innovazione (R&I) il vero motore del proprio sviluppo economico e sociale. Oggi è tra le regioni-campione dell’area Mediterranea per aver attuato modelli di sviluppo regionale attraverso un uso intelligente e sostenibile delle nuove tecnologie. Risultati che ha raggiunto anche grazie alla scelta di destinare una parte consistente dei fondi strutturali UE allo sviluppo d’innovazione. Social&Creative, nell’ambito del programma Interreg MED, è un progetto di cooperazione territoriale transnazionale finanziato dalla Commissione Ue. Promuove la condivisione di best practice, soluzioni e metodologie sviluppate nell’ambito degli 11 progetti modulari che lo compongono. La Social&Creative Community sostiene l'innovazione verificando i bisogni dei territori; identificando risposte specifiche alle esigenze; fornendo ai decisori politici esempi di sperimentazione di politiche innovative per spingerli a capitalizzare, trasferire e diffondere metodologie, strumenti, raccomandazioni e idee. Agli 11 progetti tematici hanno aderito 151 organizzazioni di 15 Paesi Ue e oltre 400 stakeholders. Tutti questi soggetti formano la Community Social&Creative, finanziata dal programma Interreg MED. (CS)