Ex Ilva: Accordo Stato-Mittal, Fratelli d’Italia attacca Michele Emiliano

‘Ci risparmi i soliti giochini, lui buono Governo cattivo, e venga subito in Consiglio Regionale a spiegare nuovo corso’

CRONACA
Iv.
12.12.2020 16:40


“Ormai l’accordo finanziario sulla nazionalizzazione dell’ Ilva è compiuto, senza che il Parlamento, il territorio e i lavoratori siano stati coinvolti. “Ma dopo l’accordo contrattuale, ora manca tutto il Piano industriale, occupazionale e ambientale, e qui è necessario assolutamente intervenire per coinvolgere le migliori energie del Paese per offrire il miglior progetto di innovazione, sostenibilità e sviluppo per un’azienda che se anche nelle mani dello Stato, deve dimostrare di essere al passo coi tempi, con le strategie ambientali attuali, e competitiva sul mercato nel rispetto della salute dei cittadini di Taranto e dei diritti dei lavoratori. “La Regione Puglia ha convocato un tavolo invitando chiunque tranne i consiglieri regionali. Non solo, prima dice che vuole il gas, poi chiede un accordo di programma per chiudere l’area a caldo. Ma con chi l’ha discusso? Forse con i nuovi alleati 5stelle, dato che non era neppure nel programma elettorale della sua coalizione? Un’alleanza che a Bari è la stessa di Roma, eppure assistiamo al solito giochino dello scontro, ma ora basta: Michele Emiliano ha sfruttato il siderurgico per dieci anni per andare in televisione, e ora che ci va per il Covid, Taranto è scomparsa. “Per questo nei prossimi giorni presenteremo un’interrogazione per sapere che fine ha fatto la valutazione del danno sanitario che a giugno 2019 la Giunta regionale ha commissionato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con uno stanziamento di 140 mila euro. O perchè Emiliano che ora vuole chiudere l'area a caldo da oltre due anni non ha ancora fatto mai partire i corsi di formazione per il reimpiego dei 1700 cassintegrati Ilva in as. Nel frattempo chiediamo la convocazione di un Consiglio regionale monotematico per elaborare e decidere la posizione della Regione Puglia che sia condivisa da tutti e ponga questioni urgenti come quella del completamento della copertura dei parchi minerari. E’ inaccettabile, infatti, che a lavori praticamente finiti, ora che manca solo l’ultimo tre per cento di tutta l’opera, l’amministratore delegato di Arcelor Mittal decida di cacciare la ditta che in tempi record le aveva realizzate. Secondo noi solo per non finire il pagamento, ma così si rischia alla prossima intemperia di rivedere immagini devastanti come le ultime del 4 luglio scorso con vortici di polvere rossa sulla città. In questo caso il ministro Luigi Di Maio che farà, pubblicherà le foto come se non fosse lui responsabile di questo scempio? Se non si fanno terminare subito i lavori a Cimolai, quei parchi rimarranno scoperti a vita, perché vorrà dire rifare il progetto, riappaltarlo, trovare un’altra ditta capace di riprenderlo, e chissà quanti anni se ne andranno per rifarlo. Non possiamo accettare che per risparmiare si danneggi ancora ambiente e salute. Come non possiamo accettare più questo atteggiamento vessatorio da parte della dirigenza dell’azienda verso le ditte dell’indotto che lavorano. “E’ questa l’idea che avete per la nuova Ilva di Stato? Nel frattempo che ragioniamo, tutti insieme, al nuovo Piano, c’è solo modo per dimostrare cosa ne sarà del nuovo siderurgico ed è completare immediatamente i lavori di copertura dei parchi”. (Consiglieri regionali Renato Perrini, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Francesco Ventola e il capogruppo Ignazio Zullo)

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