Taranto: Zelatore e il fotomontaggio osè di dubbio gusto
Negli ultimi tempi siamo stati molto critici nei confronti di Elisabetta Zelatore e Antonio Bongiovanni. Quando c'è stato da ringraziarli per il ripescaggio in Lega Pro, lo abbiamo fatto, così come, una volta terminato il credito, abbiamo chiesto il conto di una stagione fallimentare. Che la piazza sia inviperita e insoddisfatta per l'umiliante retrocessione in Serie D è normale, si può tollerare una contestazione a mezzo striscione, ma quando si trascende scadendo nel dubbio gusto, allora non siamo più d'accordo. Da qualche ora, in diverse zone della città di Taranto e sui social, circola un "fotomontaggio osè" che ha come protagonista proprio il presidente del Taranto, Elisabetta Zelatore, alla quale si chiede senza mezzi termini di andare via. Per quanto una persona possa non essere più gradita, è altamente scorretto oltrepassare i limiti. Ci sono modi e modi per manifestare il proprio dissenso, ma questo, a nostro avviso, è quello sbagliato. Taranto è una città che vive di calcio e attraverso il calcio cerca un riscatto sociale, ma quando si trascende perdiamo tutti, dimostrando quanto sia veramente difficile programmare alle nostre latitudini. Non bisogna mai dimenticarsi che dietro un presidente si cela una donna, una mamma, una compagna, una nonna: il rispetto per l'essere umano deve venire prima di ogni cosa. Il fotomontaggio osè ha raggiunto anche la nostra redazione, ma ci siamo guardati bene dal pubblicarlo perchè questo tipo di notizia non ci interessa. Qualcuno potrà dire: "Eh, ma è solo un adesivo...". Facciamoci tutti un bell'esame di coscienza e cerchiamo di cambiare mentalità, solo così possiamo pensare di riscattarci completamente. Usiamo il plurale perchè anche noi della stampa abbiamo le nostre responsabilità e certo non vogliamo sottrarci o salire sul piedistallo. Contestate, esprimete il vostro dissenso, ma sempre in maniera civile. In tutto questo, il calcio non c'entra: solidarietà al presidente Zelatore!