Serie D/H: Aversa Normanna, è guerra tra i due presidenti
È guerra fredda ormai tra Giovanni Spezzaferri e Pasquale Corvino, i due presidenti dell’Aversa Normanna, prossimo avversario del Taranto alla ripresa del campionato. Comincia tutto con le dichiarazioni al veleno di Corvino, il quale, attraverso Sportcasertano.it, fa capire che la prosecuzione della sua avventura è legata all’allontanamento del diesse Caso. “Ho fatto un patto con Spezzaferri: staff tecnico e dirigenziale della prima squadra devo nominarlo io. Ho manifestato a Caso la volontà di non confermarlo come direttore sportivo, ma se ne frega ma perché come presidente riconosce solo Spezzaferri. Ho atteso invano che quest’ultimo comunicasse la mia decisione, ma a oggi non è stato così. Anzi, Caso continua a offendere e denigrare. Non ho nulla contro questa persona, mi è anche simpatica, ma una società con delle ambizioni deve avere un ds con una preparazione e un curriculum diverso. Se l’Aversa naviga in cattive acque lo si deve alla sua scarsa capacità di creare zizzania e divisioni che minano la tranquillità del gruppo. Che l’Aversa si salvi o meno, a questo signore poco importa, il suo unico scopo è incidere sulle formazioni della prima squadra e delle giovanili sponsorizzando calciatori valutati più per questioni familiari che bravura. Un altro suo scopo è far scendere in campo quanti più giovani possibile per un tornaconto personale fregandosene del risultato. Questo elemento non può essere il direttore sportivo di una squadra vincente. Se Spezzaferri accetta che io venga offeso o non riconosciuto da questo soggetto, allora buona fortuna e arrivederci”.
LA REPLICA Non si è fatta attendere la risposta di Giovanni Spezzaferri, che ha replicato attraverso la pagina Facebook dell’Aversa Normanna: “Resto ilaremente allibito davanti alle dichiarazioni del dott. Corvino. La scorsa estate, tutte le sue scelte sono state da me approvate, sostenute e rispettate. I calciatori che ha ritenuto opportuno aggregare sono stati ingaggiati e oggi ne subiamo le conseguenze. Quindi, chi ha la paternità di queste scelte deve assumersi le responsabilità, anche se non ci piacciono. Non voglio credere che questo possano essere pretesti far saltare gli accordi, anche perché tutti hanno la possibilità di fare un passo indietro in modo chiaro”.