Olimpiadi/Tiro: Campriani, grande bis nella carabina 3 posizioni
Paradossale, ma Niccolò Campriani deve ringraziare il detestato nuovo format della gara, se questo pomeriggio non si è dovuto sfilare dal collo l'oro di Londra. Anzi ne ha aggiunto un altro a quello già vinto pochi giorni fa nella carabina da 10 m. Chiamatelo signor Olimpiade, due medaglie per edizione dei Giochi, di cui tre d'oro. In mattinata è riuscito ad agguantare la finale per il rotto della cuffia, solo grazie agli errori dell'altro azzurro Marco De Nicolo che gli ha lasciato strada per la difesa del titolo. Nel pomeriggio poi, non ha sbagliato nulla, regalandosi il 2° oro di questi Giochi, il 7° per l'Italia che mette in carniere la 19a medaglia complessiva. E, in questo caso, senza scadere nella retorica può davvero ringraziare la compagna, Petra Zublasing per il sostegno... Senza di lei, infatti, anzi senza la sua carabina ("solo lei ha una carabina valida") la finale olimpica non sarebbe stata possibile. Come l'altro giorno quando ha sfiorato il podio nella carabina a terra 50 metri, utilizzano l'arma prestatagli dall'amico-rivale americano Matthews Emmon.
LA GARA — Niccolò in finale ha fatto 458.8 punti, 0.3 più del russo Kamenskiy, fortissimo ma tesissimo all'ultimo colpo. Ha fatto 8.3, pochissimo, regalando l'oro a Campriani. Medaglia meritatissima, conquistata facendo 10 all'ultimo colpo nelle qualificazioni. Il bronzo è andato al francese Raynaud, che Niccolò ha tenuto dietro per tutta la gara. E dire che fine delle qualificazioni, superate per un punto (sarebbe bastato un 9 invece di un 10 per uscire), Niccolò aveva fatto una faccia un po' così, tirata e sorridente. Come dire: mi tocca faticare per altre tre ore. Ne valeva la pena. Dopo i 15 tiri in ginocchio Nicco era primo con 155.1 punti. Nei 15 tiri a terra però è calato: ha sparato peggio che in ginocchio e si è fatto raggiungere - primo alla pari - dal russo Kamenskiy, fenomenale nei 120 tiri di qualificazione. Il russo Vlasov e il francese Raynaud erano lì, terzo e quarto non lontani. La formula scelta per la finale, perfetta per il pathos, magari meno per la meritocrazia, a quel punto prevedeva 10 tiri in piedi, poi eliminazioni in serie. Il pubblico, con bandiere tedesche e bandierine francesi, si è scaldato. Petra Zublasing, fidanzata di Niccolò, quarta in questa stessa gara qui a Rio, seguiva tutto da un seggiolino in tribuna. Sono usciti un norvegese, il russo Vlavov, un cinese, due tedeschi. Poi i colpi per le medaglie. A Londra Niccolò aveva vinto l'oro in questa stessa specialità, la carabina tre posizioni, mentre qui a Rio ha già messo al collo quella nell'aria compressa 10 metri. Campriani diventa così uno dei due italiani bimedagliati di questi Giochi, assieme a Gabriele Detti. L'altro giorno, dopo il podio sfumato, Campriani aveva ventilato l'ipotesi di un ritiro... Sarebbe un peccato, se dopo questo secondo oro restasse dello stesso avviso.
(Gazzetta.it)