F1: Se piloti Ferrari positivi, con la ‘rossa’ correrà Antonio Giovinazzi

Se Leclerc o Vettel non posso scendere in pista, al loro posto il pilota di Martina Franca in prestito dall’Alfa Romeo

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26.06.2020 16:12


«In autodromo non ci sarà nessuno che non sia necessario per la riuscita dell’evento». Eccola, spiegata da Laurent Mekies, la Formula 1 ai tempi del coronavirus. Il ds della Ferrrai parla in videoconferenza da Maranello, collegato con i media internazionali. I punti principali del protocollo di sicurezza: il primo è il taglio del personale. Non ci saranno sponsor né ospiti, e quindi neanche le hospitality per accoglierli, ma soltanto ottanta persone, 60 delle quali direttamente dedicate alle attività di pista. Poi mascherine obbligatorie e, soprattutto la creazione di una bolla virtuale e di tante sottobolle. E infine, se il contagio ci scappasse nonostante le attenzioni, sono pronte le riserve. Leclerc o Vettel non posso scendere in pista? Al loro posto correrà Antonio Giovinazzi in prestito dall’Alfa Romeo. Nella bolla, piloti e personale entreranno giovedì 2 luglio quando varcheranno i cancelli del Red Bull Ring a Spielberg, nel cuore verde della Stiria che ospiterà il Gran premio di Austria. Dovranno tutti presentare l’esito di un tampone fatto quattro giorni prima e un certificato medico che ne attesti l’idoneità fisica. Poi si muoveranno in navette riservate, dimoreranno in alberghi chiusi al pubblico e nessuno dall’esterno potrà avere contatti con loro. Ma non basta. A proteggere la salute del motorsport ci saranno dieci sottobolle, una per squadra: i ragazzi di un team non potranno avere contatti con quelli del garage vicino, e ogni cinque giorni saranno tutti ricontrollati con un altro tampone. Sarà così fino al 19 luglio, data del Gp di Ungheria che chiude il primo trittico di gare. «Poi ci saranno delle bolle più piccole, per esempio nel caso della Ferrari una per la macchina numero 16 di Leclerc e una per la 5 di Vettel - aggiunge Mekies -. E poi una di meccanici e una di ingegneri suddivise per mansioni, in modo che, se c’è un positivo, è limitato il numero di persone con cui è entrato in contatto». Sono previste deroghe. Se, per esempio, andasse cambiata la power unit di un pilota, la squadra dell’altra pilota potrebbe accorrere in aiuto, consapevole che in questo caso «la resilienza al virus diminuirebbe». E’ anche prevista la sostituzione di eventuali contagiati. «A Maranello abbiamo ingegneri e meccanici che seguono a distanza il protocollo e sono pronti a entrare nella bolla», sono ancora parole del ds della Ferrari. Il buon funzionamento del protocollo di sicurezza è decisivo per la prosecuzione del camponato. Al momento sono in calendario le prime otto gare europee, l’ultima delle quali a Monza il 6 di settembre. (La Stampa) [Foto di randomwinner da Pixabay]

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