Tennis: Fabbiano, ‘Un 2018 ricco di cambiamenti, punto alla top 50’

Il sangiorgese ha raggiunto il 3° turno a Wimbledon e vinto un Challenger. La nuova carriera con il tecnico Sartori

TENNIS
Redazione
22.12.2018 08:25

Dicembre si sa è tempo di bilanci. Conclusi i tornei internazionali e le competizioni nazionali, si entra nel clou della preparazione per farsi trovare pronti i primi di gennaio con l’inizio della nuova stagione. Momento ideale quindi per tracciare un resoconto dell’anno sportivo appena terminato e mettere a fuoco il 2019 indicando programmazione e obiettivi. Per Tommy è stata una stagione dalle mille sfaccettature non semplice da analizzare, ma che ha portato in cascina un altro terzo turno in un Slam , dopo quello agli Us Open del 2017, e un titolo challenger, il sesto della carriera. “Sono partito con una classifica molto buona – spiega Thomas – che mi ha permesso di affrontare nei primi 4 mesi della stagione tornei di altissimo livello come gli Slam e i Master 1000. Ho pagato inizialmente lo scotto, rimediando qualche sconfitta di troppo che comunque era preventivabile dovendomi abituare ad un livello ovviamente più alto. Nonostante tutto sono soddisfatto perché il vero tennis è questo e devo dire che sotto il profilo del gioco il livello c’è stato. Magari quello che è mancato è qualche risultato soprattutto verso marzo, un periodo in cui ho avuto maggiori difficoltà a trovare energie”. Superata questa fase, “Fabs” ha ritrovato fiducia nel Roland Garros, dove per la prima volta in carriera ha superato il primo turno del tabellone principale. “Ci ho messo un po’ di tempo per tornare forte sul campo, a parte i quarti ad Istanbul, torneo in cui ho vinto una partita importante contro Dzumhur. A Parigi ho fatto un buon secondo turno dopo la vittoria all’esordio contro l’australiano Ebden in 5 set”. Poi la stagione sull’erba la superfice preferita del pugliese, in cui è arrivata la storica vittoria contro Stan Wawrinka, probabilmente la più importante della carriera. Una partita spalmata su due giorni a causa della pioggia, in cui l’azzurro ha mostrato un grande tennis vincendo un match dopo aver annullato all’elvetico 8 set point tra primo e terzo set.
“Si, la stagione sull’erba è quella che mi piace di più. Anche questo periodo è iniziato con delle difficoltà soprattutto nei primi tornei in cui non ho giocato benissimo, ma poi a Wimbledon ho vinto 5 partite compresa quella vinta contro Stan che mi ha permesso di conquistare per la prima volta il terzo turno dello slam londinese. Poi, agli Us Open, sinceramente pensavo di poter far un altro buon risultato dopo il terzo turno dello scorso anno ma purtroppo non sono riuscito a qualificarmi”. Ma non tutti i mali vengono per nuocere e la voglia di ritornare tra i primi 100 del ranking hanno dato a Thomas quella grinta necessaria per concludere la stagione recuperando il terreno perso. “Si dovevo assolutamente riscalare le posizioni del ranking per cominciare bene la stagione 2019 e entrare nel tabellone principale degli Australian Open. Ho optato quindi per i Challenger e l’obiettivo devo dire che è stato centrato. Sicuramente il 2018 è stato importante per rendermi conto di alcune cose. Il livello posso dire che c’è, ma ci sono piccole cose che comprendendole e mettendole a posto, possono fare la differenza”. Dettagli su cui Thomas sta lavorando con il suo nuovo staff, dopo la decisione maturata nello scorso mese di Settembre di interrompere il rapporto con coach Fabio Gorietti che durava da 5 anni. “Certamente non è stato facile prendere questa decisione perché sono stati 5 anni intensi in cui ho ottenuto grandissimi risultati. Non li dimenticherò e rimarranno sempre delle pietre miliari della mia carriera”. Da Foligno si è scelto di ripartire da Bordighera e più precisamente dall’Accademia di Riccardo Piatti. “Si, ho preso questa decisione insieme a coach Federico Placidilli, colui che mi segue in ogni torneo in giro per il mondo. In questo momento la persona che ci sta dando una mano per crescere è Massimo Sartori allenatore da sempre di Andreas Seppi. Diciamo che la mia base di partenza è abbastanza buona e riuscendo a sistemare dei dettagli ne potrei trarre grande giovamento“. Staff tecnico rinnovato, dunque, incluso il preparatore atletico che da questa stagione è il Prof. Massimiliano Pinducciu. “Anche con lui stiamo facendo un lavoro diverso rispetto a quello che ho seguito negli ultimi anni. Una preparazione che è sempre stata buona, ma anche in questo settore desideravo provare qualcosa di nuovo improntando dei cambiamenti sul metodo di allenamento”. Dunque tante novità per questo 2019 che inizierà tra pochi giorni. L’attesa sta per concludersi e per vedere Thomas nuovamente in campo occorrerà attendere l’Atp 250 di Auckland ( 7-12 gennaio). La settimana successiva sarà la volta degli Australian Open per poi continuare la stagione con gli Atp europei e successivamente volare a Dubai e negli Stati Uniti. 

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