Vertenza Leonardo: la Fiom giudica insoddisfacente l'incontro a Roma
Si è concluso con un giudizio negativo l'incontro tenutosi oggi a Roma, presso la sede di Unindustria, tra il management di Leonardo S.p.A. e i rappresentanti sindacali della Fiom. Francesco Brigati, segretario generale Fiom Taranto, e Pasquale Caniglia, segretario provinciale Fiom, hanno definito il confronto "insoddisfacente" per l'assenza di una visione strategica a medio e lungo termine per lo stabilimento di Grottaglie.
"Ci aspettavamo un confronto che tenesse conto delle linee programmatiche per una diversificazione produttiva e affrontasse il tema del vuoto lavoro", dichiarano Brigati e Caniglia in una nota congiunta. "Invece, ci siamo trovati di fronte a prospettive limitate e a corto raggio".
Secondo i sindacalisti, l'azienda ha presentato un piano di formazione professionale per i dipendenti, che sarà avviato il 20 gennaio e si concluderà il 14 marzo. Sebbene questo eviti, per il momento, il ricorso alla cassa integrazione, non rappresenta una soluzione strutturale. "Dal 14 marzo potrebbe riemergere il rischio cassa integrazione – sottolineano Brigati e Caniglia – ed è preoccupante che non si sia discusso di un piano produttivo per il 2025".
Gli esponenti della Fiom riconoscono come "positivo" l'avvio dei corsi di formazione, ma chiedono maggiore chiarezza sui progetti futuri della divisione Aerostrutture, ricordando le dichiarazioni dell'amministratore delegato Roberto Cingolani, che ha ipotizzato una collaborazione con nuovi partner per rilanciare il comparto.
"La mancanza di un piano a lungo termine per Grottaglie mette a rischio la stabilità dei lavoratori diretti e dell'indotto", concludono Brigati e Caniglia, ribadendo l'urgenza di definire strategie industriali concrete per garantire sicurezza occupazionale.