Scuola: Anp Puglia, ‘Soluzioni che non penalizzino studenti’

CRONACA
04.09.2021 09:40

Sono ripresi i lavori dei tavoli insediati nelle prefetture di tutte le province pugliesi per trovare le possibili (e, auspicabilmente, le migliori) soluzioni al problema del trasporto degli studenti verso le scuole superiori della nostra regione. Ai suddetti tavoli non siamo presenti come organizzazione sindacale (la loro composizione non lo prevede) ma la voce delle scuole e dei colleghi dirigenti può arrivare ben chiara grazie alla presenza istituzionale dei dirigenti di ambito provinciale dell’USR e di alcuni colleghi dirigenti scolastici che, insieme a loro, partecipano alle riunioni con il Prefetto e i rappresentanti della Regione Puglia, degli Enti Locali e delle aziende concessionarie del trasporto pubblico. A loro affidiamo il nostro messaggio, riportato anche in una nota inviata oggi ai dirigenti di ambito provinciale dell’USR e alla Regione Puglia. Sostanzialmente, ribadiamo ciò che stiamo proponendo già dallo scorso anno e riproposto ormai più di un mese fa e chiediamo loro di farsene portavoce ai tavoli, assieme ai nostri colleghi che saranno presenti:

  1. il doppio orario di ingresso penalizza eccessivamente gli studenti che entreranno al secondo turno, soprattutto quelli degli istituti scolastici con orari più lunghi, come i tecnici ed i professionali. Non è una questione di ricercare a tutti i costi la migliore “comodità organizzativa” per le scuole, come qualcuno insinua: si tratta, invece, di far del tutto per proteggere e garantire il diritto all’apprendimento da parte degli studenti, che è uno dei compiti precipui del profilo professionale dei dirigenti scolastici;

2. per evitare il doppio orario, chiediamo che - insieme alle aziende concessionarie del trasporto pubblico - si studino tutte le soluzioni e si impieghino tutte le risorse umane e finanziarie disponibili (e non sono poche …) per potenziare non solo il numero delle corse ma anche quello dei mezzi disponibili nelle prime ore del mattino, sia nei centri urbani che per quanto riguarda il trasporto extraurbano, sul quale viaggia un notevole numero di studenti “pendolari”;

3. a quest’ultimo fine, è possibile impiegare, almeno per il tempo di persistenza dell’emergenza sanitaria (ossia, da oggi fino al 31 dicembre 2021), i mezzi delle aziende private che agiscono sul mercato dei trasporti turistici, settore non da oggi in grave crisi: lo consentono le leggi nazionali, lo prevedono le disposizioni locali già oggi operative. Qui in Puglia, la Regione dovrebbe semplicemente dare esecuzione alle sue specifiche delibere adottate in tal senso, la Delibera Giunta Regionale n. 2183/2020 e la n. 82 del 19.01.2021. Quest’ultima prevede che il servizio di trasporto possa essere gestito, da parte delle aziende concessionarie, anche mediante “subaffidamento a terzi, e/o mediante nolo a caldo, secondo le procedure previste dalla normativa vigente”; chiediamo a Regione e Enti Locali di vincere le rigidità che si frappongono all’applicazione di queste norme, da essi stessi volute;

4. potenziare corse e mezzi significherebbe scongiurare prevedibili e pericolosi assembramenti di studenti (e lavoratori) sui mezzi pubblici. Un turno unico di ingresso non significa necessariamente che tale assembramento si debba verificare alle porte delle scuole: esse hanno già fronteggiato il problema, almeno nei primi mesi dello scorso anno scolastico, e sanno già come operare: ingressi diversi per gruppi diversi di studenti e personale, percorsi interni che minimizzino gli incroci di detti gruppi, etc. Oltre, naturalmente a tutte le altre precauzioni da prendere per contrastare la pandemia, prima fra tutte l’utilizzo obbligatorio delle mascherine all’interno dei locali scolstici;

5. nei casi in cui si dovesse andare necessariamente ad un orario su due turni (forse solo nella città di Bari?) tener conto del fatto che se la proposta fosse dei due ingressi alle 8.00 e alle 9.40 - come sembra sia stato proposto proprio al tavolo di Bari - essa comporterebbe la necessità che le scuole interessate effettuino, per le prime due ore, un orario ridotto a 50 minuti, pena l’ingestibile sovrapposizione con le susseguenti ore di lezione che, per espressa disposizione devono avere una durata di 60 minuti. Com’è noto, le riduzioni di orario che non siano determinate da causa di forza maggiore devono essere recuperate da docenti e studenti. Se si applicasse questa regola in modo indiscriminato, ogni giorno si accumulerebbe un “deficit” orario di 20 minuti da recuperare: quando lo si potrebbe recuperare, visti gli impegni quotidiani derivanti dal calendario scolastico? Impensabile farlo nei periodi di sospensione delle attività didattiche, anche perché occorrerebbe ricorrere nuovamente alla DAD, con i problemi che essa comporta. Possiamo chiedere all’USR di autorizzare le scuole, in tali casi, alla riduzione oraria per causa di forza maggiore, ma il problema dell’accumularsi di un sensibile deficit formativo rimarrebbe comunque.

Confidiamo che la sensibilità istituzionale dei dirigenti dell’USR e dei colleghi possa essere utilmente esercitata a scongiurare la soluzione dei doppi turni, ove possibile. Abbiamo, su questo punto, anche il parere favorevole dei genitori che fanno parte del Coordinamento dei Presidenti dei Consigli di Istituto della Puglia il cui Presidente, Dott. Gianfranco De Maglie, ha ieri indirizzato una nota a tutti i soggetti istituzionali convolti dal problema. Con il Coordinamento dei Presidenti abbiamo avviato una reciproca consultazione e attivato una proficua sinergia volta ad affrontare i problemi che si frappongono ad un sereno e regolare avvio del nuovo anno scolastico. Dobbiamo fare di tutto per evitare che siano le scuole a pagare per situazioni non risolte al di fuori di esse. E, insieme a loro, studenti e famiglie già gravemente danneggiati dal deficit formativo indotto dai problemi della pandemia. (Roberto Romito, presidente regionale ANP Puglia)

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