Taranto: Melucci, ‘Sottozona 32, solita strumentalizzazione’
In relazione all'ipotesi di riordino della cosiddetta Sottozona 32 del vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Taranto, dopo attenta valutazione della relazione tecnica di aggiornamento, fornita sull'argomento dalla Direzione Lavori Pubblici nella serata odierna, il Sindaco Rinaldo Melucci ha ritenuto opportuno richiedere, alla Presidenza del Consiglio comunale ed alla Commissione consiliare interessata, il ritiro della proposta di deliberazione comunale, che ha quindi l'effetto di rinviare per tale riordino agli esiti del redigendo Piano Urbanistico Generale. «Il desiderio genuino di mettere ordine dopo più di un decennio ad una zona cresciuta in maniera incoerente dallo sviluppo della città - ha dichiarato il primo cittadino ionico -, in parte priva ancora delle necessarie infrastrutture, servizi di base e opere di urbanizzazione in grado di rendere decorosa la vita di tanti residenti, che inoltre oggi si configurerebbe come area funzionale ai servizi utili al nascente ospedale San Cataldo, per altro non posizionato in quella zona del territorio comunale da questa Amministrazione, si sta scontrando con i tentativi di speculazione politica e di vuoto protagonismo di chi non bada mai al bene comune, alla aderenza del lavoro quotidiano dell'Ente civico ai progetti strategici che in questo momento stanno ricadendo su Taranto, per il tanto auspicato cambio di modello socio-economico. Prestarsi a questa dinamica sarebbe sciocco e priverebbe di prospettiva il nostro sforzo per i cittadini. Valuteremo insieme a questi ultimi, all'interno del PUG che siamo pronti ad affidare nei prossimi mesi, come riordinare quella vasta area della città che, lo speriamo, ci consentirà di non fare del San Cataldo una tipica cattedrale nel deserto. Riteniamo che aprire alla città il dibattito, tramite ampia e partecipata consultazione sulle potenziali aree di sviluppo urbano, sia in linea con gli indirizzi fin qui portati avanti da questa Amministrazione e possa spegnere ogni tentativo di condizionare la risalita della città».