Ugl Telecomunicazioni, Russo: ‘Benessere del lavoratore passa da smart working’
Nei giorni scorsi il Governo ha prorogato di tre mesi lo smart working nel settore privato per tutti i lavoratori con figli che abbiano meno di 14 anni.
C’è, però, chi fa di più. Infatti il call center Teleperformance ha scelto di sottoscrivere un accordo rivoluzionarionell’ambito delle Telecomunicazioni e che lo favorisce in ogni modo. Soprattutto pensando a quante aziende siano tornate al passato. In Italia, buona parte reputa il lavoro agile come un capriccio dei lavoratori e quindi, sin dalla fine dell’emergenza legata alla pandemia, l’ha scoraggiato e boicottato. Sul delicato tema, che investe milioni di lavoratori, interviene Francesco Russo, responsabile di Ugl Telecomunicazioni di Taranto. «Assistiamo continuamente - specifica il segretario territoriale - a inutili migrazioni dalle mura di casa e quelle aziendali. Molte società stanno obbligando i lavoratori a recarsi negli opifici: in questo modo i responsabili, vedendoli in postazione, sono sicuri che stiano lavorando. Molte aziende ritengono che il lavoro da remoto distolga l’attenzione dalle attività assegnate. Anzi sarebbe un modo più redditizio per sbrigarne delle altre di tipo privato».
La pandemia non ha soltanto portato tanta sofferenza e sacrifici, ma anche alla scoperta di un nuovo modo di lavorare. Secondo i risultati emersi da molteplici indagini e ricerche, lo smart working incrementerebbe le produttività media di un lavoratore e ne ridurrebbe l’assenteismo e il ricorso alla malattia e al congedo parentale. In più, sarebbe opportuno perché il costo esorbitante dei carburanti per recarsi in azienda inciderebbe pesantemente sul potere di acquisto delle famiglie. Tutti questi vantaggi sono a portata di mano e per giovarsene basterebberivedere la propria organizzazione aziendale, lavorando per obiettivi e preparando i manager ad agire di conseguenza: «Partendo da questo mutato scenario in corso di ulteriore evoluzione, Ugl Telecomunicazioni - riprende Russo - è convinta che sia opportuno dare attuazione all’articolo 46 della Costituzione, che “riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”. Incoraggiare lo smart working vuol dire fornire il sistema di più flessibilità e cambiare la mentalità degli attori in gioco. Se poi lo abbinassimo alla partecipazione agli utili, ciascun lavoratore si sentirebbe realmente coinvolto».
Il dipendente potrà essere sempre affiancato e aggiornato attraverso strumenti innovativi per centrare gli obiettivi, raggiungibili a prescindere dalla presenza fisica. «La qualità del lavoro prevarrebbe sulla quantità e il benessere dei lavoratori sostituirebbe la frustrazione e il malcontento. Prima si capirà e meglio sarà. Le poche aziende e tra queste Teleperformance, che l’hanno capito godranno di diversi vantaggi nel breve e medio periodo. Il braccio di ferro in corso tra le imprese poco propense a cambiare i modelli produttivi e la nuova generazione di lavoratori, cresciuta con il digitale e che ama la libertà e la creatività, non potrà che rallentare uno sviluppo sano del mercato del lavoro e noi non lo vogliamo», conclude Russo.