Ex Ilva, Paola, paziente oncologica, scrive a Monsignor Miniero
L’arcivescovo di Taranto aveva dichiarato: ‘Chiusura del siderurgico sarebbe catastrofe’
Attraverso la pagina Facebook Giustizia per Taranto, Paola Netti, paziente oncologica, Paola Netti, ha inviato una lettera a Monsignor Miniero, arcivescovo di Taranto, in merito alla vicenda ex Ilva:
“Caro Monsignore,
Le scrivo in merito alle parole da Lei dette in riferimento alla chiusura dell’Ilva, quelle che mi hanno fatto più male sono state: “La chiusura sarebbe veramente una catastrofe, che significherebbe non pensare al bene di una comunità”.
Quale bene??? Quello del Dio denaro? Che Lei non dovrebbe rappresentare.. Lei dovrebbe rappresentare il bene fisico e morale della comunità, anzi dovrebbe difendere a denti stretti la vita della comunità.
La invito a venire con me un giorno a fare la chemioterapia al Moscati di Taranto, ci sediamo io e Lei sulla bella poltrona verde o azzurra, in base alla disponibilità, e Le racconto la mia storia nel frattempo che m’infondono nelle vene veleno che però senza quello io non posso vivere.
Tutto ovviamente dopo ore di attesa per ricevere il farmaco, dopo analisi, dopo il colloquio con il medico (ormai mi conoscono tutti visto che vado lì da anni), e magari sentirebbe con le sue orecchie una frase che farei ripetere ai medici che mi hanno riferito tempo fa: “NON TI DICO CHE DEVI MORIRE MA TIRIAMO QUANTO PIÙ A LUNGO CON LA CHEMIO ORMAI È L’UNICA STRADA”.
Poi dopo ore, finisco e se tutto va bene, vado subito in bagno a vomitare e passare giorni con congiuntivite, infezioni alle mani, al volto, eritemi alla pelle e poi non continuo che è meglio ma soprattutto stare giorni e giorni in casa senza poter uscire o lavorare perché le mie difese immunitarie sono ormai a terra e soprattutto far vivere a chi mi sta accanto una vita che non vorrebbe, non poter andare a fare la spesa, non poter andare a giocare a casa con i miei nipoti perché sono debilitata (succede se loro vengono a trovarmi) e soprattutto lottare per vivere ogni giorno perché potrebbe essere l’ultimo… e tutto questo, caro Monsignore, provocato dalla diossina prodotta dall’Ilva… ahhh però è per il mio bene e sono preparata quindi può continuare a stare aperta la fabbrica!!!!!!!!!
Ecco questa è la vita di una malata oncologica da 5 anni che lotta con i denti per vivere consapevole che un giorno finirà tutto o nel bene o nel male e non vuole mollare perché come dico sempre: la VITA È BELLA E VIVIAMOLA ALL’IMPROVVISO”.