25 aprile, Luigi Ferro: “Democrazia da difendere ogni giorno”

“Se volete capire dove è nata la Costituzione, recatevi tra le montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono rinchiusi, nei campi dove furono impiccati”. Con queste parole, pronunciate a Milano nel 1955, Piero Calamandrei ricordava agli studenti l’origine profonda della Carta costituzionale italiana.
Sul valore della Resistenza e sulla necessità di difendere la Costituzione è intervenuto Luigi Ferro, presidente nazionale di Socialismo XXI, che ha sottolineato come l’Italia sia rinata nel 1948 su fondamenta di libertà, democrazia e unità. “La storia non deve essere dimenticata né edulcorata da tentativi di revisionismo che alcune forze politiche di destra portano avanti da anni”.
Il percorso della democrazia italiana non è stato privo di ostacoli: spinte eversive, nostalgie autoritarie e rigurgiti fascisti hanno tentato di riportare indietro le lancette della storia. Secondo Ferro, tuttavia, gli anticorpi della Resistenza hanno permesso al Paese di reagire.
“Oggi assistiamo in Italia e in Europa a una preoccupante affermazione di idee che mirano a una torsione democratica in nome di un nazionalismo esasperato”. Difendere la Costituzione, per Ferro, equivale a difendere la democrazia stessa: chi ne attacca i principi fondamentali si pone come avversario della convivenza civile.
A ottant’anni dalla lotta partigiana, Luigi Ferro richiama la necessità di una nuova resistenza: “Dobbiamo proteggere la democrazia dalla corruzione, dal terrorismo, dalle mafie e dai professionisti dell’oblio e del revisionismo”. Per questo motivo, il valore del 25 aprile non deve essere ridotto a una celebrazione vuota, ma deve rimanere un momento di riflessione e di memoria attiva, soprattutto per le nuove generazioni.
“La nostra Costituzione ha rappresentato la rinascita morale e materiale dell’Italia, garantendo libertà e un sistema di equilibri tra poteri”. In questo contesto, Ferro mette in guardia dai rischi concreti legati a riforme come l’autonomia differenziata e il cosiddetto premierato forte, che minacciano l’unità nazionale e l’assetto democratico.
Il 25 aprile rappresenta dunque il simbolo del sacrificio di donne e uomini che lottarono per un’Italia più giusta e libera. La memoria del loro impegno, conclude Luigi Ferro, deve guidarci ogni giorno nella difesa della nostra democrazia: “Costituzione e democrazia sono due facce della stessa medaglia. L’una non può esistere senza l’altra”.