Taranto Diritto di Volare rilancia: "L'aeroporto di Grottaglie risorsa strategica per lo sviluppo"
Appello per voli civili e attività cargo, miglioramento delle infrastrutture e investimenti nel turismo alternativo all’acciaio

Il movimento Taranto Diritto di Volare torna a evidenziare l'importanza strategica dell’aeroporto Marcello Arlotta di Grottaglie, dotato della sesta pista più lunga d’Italia e ampi spazi aeroportuali ancora poco utilizzati. Nonostante lo scalo sia stato riconosciuto come aeroporto di interesse nazionale con il decreto del gennaio 2016 e incluso nella concessione regionale già dal 2003, il movimento denuncia la mancata volontà politica di sfruttarne appieno il potenziale.
Negli ultimi anni, il gruppo guidato dal presidente del movimento ha ottenuto risultati concreti, come la realizzazione della nuova viabilità di accesso, completata l’anno scorso, e l’impegno per terminare il nuovo Terminal passeggeri entro il 2025. Tuttavia, resta ancora incompiuta l’attivazione dei voli commerciali civili di linea e charter, così come quella della vocazione cargo, essenziale per sviluppare il territorio e stimolare l'insediamento di imprese e industrie innovative.
Il movimento sottolinea la necessità di valorizzare non solo l’infrastruttura aeroportuale ma l’intero sistema economico del tarantino. Tra le proposte concrete vi è anche quella di coinvolgere tour operator nazionali e internazionali, puntando su attrattive turistiche nuove, come ad esempio la riconversione dell’incrociatore Vittorio Veneto in un hotel galleggiante, seguendo esempi virtuosi come quello di Baltimora.
Criticata anche la situazione dell'Arsenale Militare, dove la riorganizzazione delle manutenzioni navali ha portato a una perdita di competenze e posti di lavoro qualificati, e la mancata valorizzazione del potenziale del Mar Piccolo, ricco di risorse legate all'acquacoltura e all’ecoturismo, frenato da bonifiche non ancora completate.
Infine, pur riconoscendo il valore turistico della costa ionico-salentina tra Castellaneta e Ginosa, il movimento lamenta la grave carenza di collegamenti efficienti verso lo scalo aeroportuale, ostacolo allo sviluppo di un turismo alternativo alla "monocoltura industriale" dell'acciaio.
L'appello finale è rivolto alle istituzioni locali e agli imprenditori: serve una scelta coraggiosa, capace di diversificare l’economia del territorio, puntando decisamente su turismo, logistica aeroportuale e commercio cargo, per superare finalmente l’attuale stasi economica e valorizzare davvero il potenziale di Taranto.