‘Graffi sulla... C’: Una serie che annaspa...
Modena “servo” di incapaci. Rende nei pasticci. Quattro club penalizzati. Reggina malata. Tavecchio sulle riforme. Ventura…
DI VITTORIO GALIGANI Il Modena “firma” una fine che tutti conoscevano. Indecorosa. Radiato dai campionati professionistici. Ricomincerà dalla Serie D? Una domanda alla quale, per il momento, è difficile poter rispondere. Bisognerà verificare. Caliendo ha le sue grandi responsabilità, ma la fine del glorioso club emiliano venne decretata nel momento stesso in cui Romano Amadei (Immergas) decise di passare la mano. Quelli che gli sono succeduti hanno dimostrato, tutti, di appartenere alla categoria degli incapaci. Almeno per quanto riguarda il calcio. La crisi economica/occupazionale della Concordia. Il perenne lievitare della massa debitoria. La Società romana Acg. I lussemburghesi della World Promotion Company (della quale Caliendo era amministratore). “Estroso” il colpo di mano finale (tentato invano) con Aldo Taddeo. Antonio Caliendo è stato l’ultimo a portare il testimone. Gli è’ rimasto il cerino(acceso) in mano.
Tra i tanti errori, recenti e passati, ha anche gettato alle ortiche 600mila euro per iscriversi al campionato. Il 15 luglio scorso. Chi mai, meschino, potrà averlo consigliato! Il Modena è scomparso ugualmente. Non è riuscito a salvarlo neppure chi, un immobiliarista “rampante” del territorio, voleva fare dei colori gialloblu una speculazione edilizia.
Facendo a ritroso una analisi storica, a scomparire sono quasi sempre i club che retrocedono dalla categoria superiore. Fallì l’Ascoli a suo tempo. Ha fatto una brutta fine il Como, lo ha seguito il Latina, ultimo della serie il Modena.Appunto. Lo “sconcio” Parma non dovrà ripetersi mai più, si era detto. Anche il Venezia è dovuto ripartire dalla serie D. La situazione economica di altri club (innominabili) sia in A che in B è a livello di guardia. Retrocedessero in Campania o in Romagna si assisterebbe a un “terremoto”. In Liguria sarebbero portati al “largo” da imponenti correnti marine. A Vicenza la situazione non è affatto tranquilla. Da tempo.
Nella massima serie, quanti club sono confortati dalle poste di bilancio? In verità pochini. Per salvare il calcio italiano occorre un “progetto di sistema”.Occorre istituire un tavolo istituzionale. Proprio per ragionare, a sistema, tra tutte le componenti. Occorrono controlli più severi. I criteri proposti non sono più attuali. Come gli indici di indebitamento. Basta documentarsi sui parametri in vigore nella Serie A. Per rendersene conto.
Carlo Tavecchio è il primo sostenitore della riforma. Con la sua mediazione si è giunti a dotare Serie A e B di nuove governance in grado di garantire la crescita e lo sviluppo del settore. I principi informatori ed i nuovi statuti sono stati approvati dal Consiglio Federale. Serie A e B sono state dotate di operatività. I 20 club maggiori ed i 22 della cadetteria debbono ora eleggere, nei termini (dicembre) ed in democrazia, i loro rappresentanti. Debbono proporsi con nuovi spunti innovativi.
Il pacchetto estero dei diritti televisivi ha reso merito al lavoro del presidente federale. Ora ci si concentri su quello domestico e che i risultati, tradotti in soldoni, siano della stessa qualità.
Tavecchio intende accelerare il processo di riforma. Si respira aria di cambiamento. Il mese di dicembre sarà indicativo. Nominati i presidenti di A e B Cosimo Sibilia, all’uopo delegato dal punto di vista sportivo ed operativo, si concentrerà sull’argomento. Il perseverare di situazioni critiche impone, al sistema, di accorciare i tempi.
Di esempi poco qualificanti ce ne sono. Di tutti i “sapori” e per tutti i “palati”.
Il Procuratore Federale ha recentemente deferito al Tribunale Federale, a titolo di responsabilità diretta, il Rende. Con lui Fabio Coscarella, all’epoca amministratore unico della società. Per aver violato i doveri di lealtà, probità e correttezza, avendo prodotto e utilizzato una fideiussione priva di qualsiasi efficacia. Senza aver effettuato alcun controllo preventivo sulla validità della stessa. Senza aver avuto rapporti/contatti diretti con soggetti autorizzati a emettere quella garanzia, secondo le norme federali. Il Rende, allo stato attuale, potrebbe aver scongiurato la minaccia di retrocessione all’ultimo posto (nel deferimento non si parla più, come in un primo momento, di documento falso), ma il rischio di una seria penalizzazione è certamenteelevato. Quel ripescaggio che era finito sotto la lente di ingrandimento in Consiglio Federale lascia ,ancora, alquanto perplessi!
Venerdì 17 novembre saranno discussi i procedimenti instaurati, sempredalla Procura Federale, contro Santarcangelo, Akragas, Catanzaro e Matera. Club deferiti per inadempienze Covisoc inerenti la stagione trascorsa. Chi per ritardi nel pagamento di retribuzioni, irpef, contributi ed Iva. Chi per problemi legati alle garanzie fideiussorie. Quei club saranno tutti penalizzati. Il Catanzaro per responsabilità non attribuibili alla proprietà attuale.
E siamo ancora all’alba della stagione.
In Serie C, inoltre, altri club risulterebbero essere già inadempienti in relazione agli impegni economici relativi alle prime due mensilità (luglio ed agosto) della stagione in corso. Sul deferimento del Modena, inutile soffermarsi ancora, bisognerebbe scrivere un “poema” a parte. Per quali e quante sono state le inadempienze.
Un terzo della serie C accuserebbe già difficoltà finanziarie. Tra queste anche la Reggina che ha chiesto, ai vertici della Lega, di tendergli la mano. E’ evidente che bisogna correre ai ripari. La riforma dei campionati. La “madre di tutte le riforme”, come l’ha definita Tavecchio, diventa improcrastinabile.Non per ridurre il format, come alcuni hanno voluto far intendere, ma per conferire qualità alla categoria. Con criteri di solvibilità e sostenibilità.
Il calcio italiano vive momenti di fibrillazione eccessiva. Tanti, forse troppi,sono gli interessi, anche politici, che ruotano attorno a “quel” pallone. Il futuroimmediato vede la nostra nazionale impegnata contro la Svezia.Tengono banco i play off che offrono l’accesso ai mondiali in Russia. I risultati del campo prevalgono sempre su tutto. A prescindere. Spianano ogni percorso.Sovrastano anche la programmazione aziendale. Il passaggio del turno garantirebbe l’accelerazione/attuazione di tutti i progetti studiati a palazzo. Metterebbero il calcio italiano al riparo da qualsiasi sterile polemica. Gian Piero Ventura è chiamato a una prova di capacità. Dimostri, allora, di possedere estro e qualità. Porti oltre l’ostacolo il cuore degli italiani. E non solo!