Taranto, un contratto più giusto per i lavoratori ex Kratos
Per la prima volta sul territorio di Taranto, si assiste a un esempio di “dumping contrattuale al contrario”. La Funzione Pubblica CGIL esalta l’importanza dell’accordo raggiunto, attribuendo il merito sia all’azienda appaltante che a quella appaltatrice, oltre che al lungo lavoro portato avanti per il principio di “stesso lavoro, stessi diritti”.
Quattordici lavoratori ex Kratos, ora assunti dalla TIR Group e impegnati nel servizio di raccolta di rifiuti ingombranti per l’appalto Kyma Ambiente, passeranno dal contratto riduttivo del settore delle cooperative sociali a quello dell’igiene ambientale. “Questi lavoratori – sottolinea Mimmo Sardelli, segretario della FP CGIL di Taranto – svolgevano da anni le stesse mansioni di altri colleghi, ma con condizioni contrattuali inferiori in termini di salario e diritti. Finalmente, questa ingiustizia è stata sanata e viene riconosciuta la loro piena dignità lavorativa”.
Il cambiamento contrattuale è stato possibile grazie alla vittoria di un principio caro alla CGIL. Sardelli evidenzia come il lavoro precario non sia solo quello svolto senza contratto o tramite finte partite IVA, ma anche quello di chi, accanto ai propri colleghi, percepisce salari inferiori e gode di minori tutele. Il nuovo capitolato d’appalto di Kyma Ambiente ha riconosciuto queste disparità, imponendo l’assunzione dei lavoratori secondo i canoni contrattuali dell’igiene ambientale.
La CGIL e la FP CGIL di Taranto sperano che questa buona pratica possa essere replicata in altri settori pubblici ed essenziali, come l’igiene urbana, l’assistenza sociale e la tutela delle fragilità.