Il 15 luglio sciopero lavoratori HIAB Italia contro delocalizzazione stabilimento di Statte
Oggi si è tenuto l'incontro convocato da Confindustria Taranto tra i vertici aziendali di HIAB Italia Srl, le organizzazioni sindacali FIM, FIOM e UILM e le rispettive rappresentanze sindacali unitarie (RSU). Durante l'incontro, la decisione della direzione HIAB di trasferire le attività manifatturiere per la produzione di gru dallo stabilimento di Statte (TA) a Minerbio (BO) ha sollevato preoccupazioni significative. La misura include l'apertura di una procedura di proroga della cassa integrazione a zero ore per tutto il personale, motivata da ragioni di incremento dei profitti.
Le organizzazioni sindacali hanno criticato fortemente questa decisione, considerandola grave e non giustificata da un piano industriale condiviso, nonostante le ripetute richieste di confronto. I lavoratori, con la loro competenza e professionalità, hanno contribuito alla crescita dell'azienda, ora leader mondiale nella costruzione di gru e attrezzature per la movimentazione dei carichi su strada.
FIM, FIOM e UILM hanno dichiarato inaccettabile il trasferimento delle attività da Statte ad altri siti europei, sottolineando il rischio di impoverimento del tessuto industriale e sociale locale a causa di una delocalizzazione finalizzata esclusivamente alla riduzione dei costi.
Per queste ragioni, le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione e uno sciopero di otto ore per lunedì 15 luglio 2024, con un presidio presso la Prefettura di Taranto a partire dalle ore 8.00. Lo sciopero mira a richiedere il ritiro immediato della proroga della cassa integrazione, coinvolgendo 102 lavoratori, e la salvaguardia del sito produttivo di Statte.
I sindacati chiedono un vero piano industriale che comprenda tutte le attività e i prodotti del gruppo, nonché il miglioramento delle relazioni sindacali e industriali, per garantire stabilità occupazionale, formazione e riqualificazione professionale, e migliori condizioni di lavoro. Invocano l'intervento del Governo, delle istituzioni locali e del Comitato SEPAC Regionale per istituire un tavolo di confronto e negoziazione per affrontare queste problematiche e difendere l'occupazione nel settore industriale.