Taranto: C'erano una volta... Salvatore Mazzarano
Nella stagione calcistica 94-95, il Taranto del presidente Ruta si assicura le prestazioni di Salvatore Mazzarano, esperto difensore prelevato in C2 dal Castrovillari. Con esperienze maturate tra A e B con la maglia dell'Ancona, il forte difensore nativo di Massafra, andrà ad arricchire una rosa importante che permetterà a mister Iaconi di disputare un campionato di vertice. Nella stagione trascorsa in riva allo ionio, Mazzaranocontribuirà a centrare la storica accoppiata campionato-scudetto, che ancora oggi viene ricordata per i record conseguiti.
- Ciao Salvatore, nella tua stagione a Taranto hai avuto la possibilità di avvicinarti a casa dopo tantissime esperienze ad alti livelli tra a A e B. Cosa ricordi di quel campionato e lo scudetto dilettanti?
“Il mio arrivo a Taranto fu abbastanza singolare per via della mia posizione contrattuale con l’Ancona. Fu il direttore Galigani (che ebbi modo di conoscere proprio quando militavo nel club dorico) a portarmi a Taranto a dicembre prima della pausa natalizia. Di quella stagione ricordo una squadra molto forte che nella prima parte di campionato ebbe qualche problema in termini di continuità. Nel girone di ritorno però cambiammo rotta e finimmo la stagione vincendo lo scudetto dilettanti e centrando la promozione in C2. Per tutta la stagione i tifosi rimasero vicini alla squadra gremendo in molte occasioni lo stadio Erasmo Iacovone”.
- Sei stato per diverse stagioni una delle colonne portanti dell'Ancona, con il club dorico hai debuttato in serie A coronando il sogno di ogni calciatore che si affaccia nel mondo del calcio. Tu che hai avuto la fortuna di calcare palcoscenici importanti, ci racconti cosa significa giocare e confrontarsi con le squadre italiane più forti?
“Qualsiasi giocatore italiano che si affaccia nel mondo del calcio, sogna un giorno di poter giocare in serie A. Sogni questo perché la serie A ti permette di confrontarti con le migliori squadre e i migliori giocatori che offre il calcio italiano. Giocare un campionato di quella portata, ti consente di capire anche i tuoi limiti. Affrontare domenica dopo domenica i vari Gullit, Van Basten, Vialli , Baggio, Batistuta, Balbo, è stata davvero un esperienza eccitante. Ogni confronto con questi mostri sacri del calcio, mi ha arricchito sotto il profilo tecnico ed emozionale. Auguro di cuore a tutti i giovani che si apprestano a giocare a calcio, di riuscire a coronare il sogno di arrivare in serie A”.
- Una città importante come Taranto che dispone di un bacino d'utenza molto più grande di tante realtà calcistiche che gravitano tra A e B, come ti spieghi che non sia mai riuscita a fare quel salto di qualità che le consentisse di puntare alla massima serie?
“Secondo me la piazza di Taranto con il grande entusiasmo che caratterizza l’intera tifoseria, meriterebbe di giocare costantemente in campionati più importanti. Per affrontare però categorie più prestigiose, bisogna avere alle spalle una società solida a livello economico e con un organigramma composto da figure altamente qualificate e professionali. Questo è un concetto fondamentale che permette ad esempio a società come Sassuolo, Chievo ed Empoli, di stazionare ormai da diversi anni nella massima serie”.
- In estate la tifoseria ionica ha potuto godere di un ripescaggio in Lega Pro che ha restituito il professionismo dopo l’inferno della D. Con un grandissimo investimento economico il presidente Zelatore e l'avvocato Bongiovanni, hanno voluto regalare alla città una grandissima gioia dopo tante delusioni patite negli anni. Alla luce dell’investimento sostenuto dal club ionico, che idea ti sei fatto sull’operato di questa società che da ormai due anni è al timone del Taranto?
“La gente di Taranto deve essere grata all’attuale società, la stessa che da anni si distingue per disponibilità e sacrificio mostrato nei confronti della città. Voglio fare i complimenti al duo Zelatore- Bongiovanni che con grande sacrificio hanno voluto riportare nel professionismo la città dei due mari. In un momento di grande crisi economica che attanaglia il nostro territorio, hanno dimostrato un attaccamento e un senso di appartenenza davvero encomiabile”.
- Dopo un avvio di stagione convincente con i punti pesanti conquistati con Matera, Cosenza e Andria, la società ha dovuto esonerare Papagni per via di una serie di prestazioni opache della squadra. La pesante sconfitta subita a Catanzaro, ha indotto la società a sollevare dall’incarico il tecnico di Bisceglie, affidando la panchina dei rossoblù al capitano storico Fabio Prosperi. Analizzando l’attuale rosa del Taranto e i punti finora conseguiti, sei soddisfatto dell’ attuale posizione in classifica dei rossoblù?
“A parte qualche prestazione sottotono della squadra che ha fatto gridare allo scandalo più di qualcuno, credo che la classifica attuale sia in linea con quelli che sono gli obiettivi stabiliti dalla società. Non conosco le reali dinamiche all’interno dello spogliatoio, però sinceramente sarei stato più cauto con la decisione di sollevare dall’incarico tecnico mister Papagni. Detto questo, approfitto per fare un grandissimo in bocca al lupo a Fabio Prosperi, ragazzo serio e professionale. Gli auguro tanti successi al timone della compagine ionica”.
- Il girone C di quest’anno presenta una serie elevata di club importanti, tra Lecce, Foggia,Matera e Juve Stabia, chi secondo te riuscirà a strappare il biglietto per il prossimo campionato cadetto? Di cosa si occupa oggi Salvatore Mazzarano? Grazie mille per la disponibilità, come sempre chiedo anche a te di fare un saluto ai lettori di blunote.it.
"Credo che quest'anno il girone C della Lega Pro sia paragonabile tranquillamente a una B2. La lotta per la vittoria del campionato sarà serrata fino alla fine. E' un campionato composto da piazze importanti e con una storia calcistica gloriosa alle spalle. Sono estremamente convinto che solo chi riuscirà ad avere continuità nell'arco della stagione, potrà prevalere sulle altre andando a vincere il campionato. Gli organici di Foggia e Lecce mi sembrano quelli più importanti, però attenzione, nel calcio a parte i nomi, contano anche altri fattori. Attualmente mi occupo di calcio giovanile ricoprendo il ruolo di responsabile della rappresentativa regionale per la categoria allievi. Allo stesso tempo gestisco una scuola calcio a Massafra, dove oltre ad occuparmi dei più piccoli, ho ideato e intrapreso anche un percorso dedicato agli adulti. Sono molto orgoglioso di averlo intrapreso anche perché non immaginavo di riscuotere così tanti consensi. Ovviamente non nego che se si presentasse una buona opportunità di lavoro che fosse in linea con quella che è la mia visione del calcio, sarei veramente contento di prenderla in considerazione. Approfitto per fare un grande saluto ai magnifici tifosi del Taranto che meriterebbero di sperimentare sulla propria pelle, cosa significhi vivere un campionato importante come la serie A".
Nella foto: Totò Mazzarano, tarantino di Massafra, con la maglia dell'Ancona mentre segue Roberto Mancini