Taranto: Lega Pro ancora possibile? I tifosi si dividono...

TARANTO
Vito Galasso
11.01.2016 22:22

 

Il Taranto riuscirà a recuperare i nove punti di svantaggio dalla capolista o dovrà perdere l'ennesimo treno?

I tifosi si struggono come si fa per un sogno irrealizzabile, come accade per un amore impossibile. Quel desiderio si chiama Lega Pro. Il solo pensiero li fa sprofondare nello sconforto perché si sentono mordere il cuore da una cocente delusione, da un avvilimento oscuro. Il loro piacere consiste nella soddisfazione di vincere, non di veder vincere. Dopo Matera e Andria, non è proprio il caso di concedere il tris. I sostenitori rossoblù si dividono tra gli ottimisti e gli scettici.

 

GLI OTTIMISTI Guardano il futuro con una notevole fiducia nella possibilità che ciò che desiderano possa realizzarsi. Non tutto è perduto. Una speranza, forse l'ultima, che il professionismo un tempo noto possa avere ancora un domani. 

Nicola D'Elisis“9 punti si recuperano in 3 giornate, e già se il Taranto vince le prossime 2 partite rischia seriamente di andare a -3 o -4. Quindi non è ancora una chimera la Lega Pro. E non lo sarà se questa squadra deciderà, da domenica in poi, di metterci un po' di cuore in più e di avere un pizzico di amor proprio per la maglia che indossa e soprattutto per la gente che la sostiene. Il Taranto fa ancora in tempo a risalire la china, altro che chimera...”.

Salvatore Pisanelli: “Se si riesce a fare un filotto di almeno 5 vittorie, si può sperare altrimenti la vedo molto dura”.

Ivan Locato: “Se si svegliano in trasferta ce la possiamo fare avogliaaaaa BISOGNA CREDERCI DAI”.

Francesco Cicala: “No per niente !!!! Abbiamo il potenziale!!!!! Ce la faremo!?”.

Michele Pasini: “Mai arrendersi”.

Pietro Gioia: “Sì può farcela, deve farcela”. 

Mattia Di Martino: “Forse mi sento troppo ottimista, ma ci credo”.

Vincenzo Corallo: “Credo che ora come ora recuperare 9 punti è davvero molto complicato. Però questo girone è abbastanza strano, analizziamo la giornata scorsa e l'ultima terminata ieri: Virtus Francavilla che era in svantaggio di 1 gol e con l'uomo in meno è riuscita a vincere nei minuti finali ad Aprilia, Francavilla in Sinni che non è andata oltre lo 0-0 in casa di un Gallipoli ormai in quasi caduta libera, Fondi che ha pareggiato anche nei minuti finali una partita che l'aveva vista in svantaggio per ben 2 volte e Taranto diciamo che ha vinto in maniera traquilla in casa con il Manfredonia. Ieri: Virtus Francavilla capace di vincere ancora nei minuti finali una partia che avrebbe meritato di pareggiare, Francavilla in Sinni che ha perso clamorosamente in casa, e Fondi che ha battuto noi dopo che abbiamo regalato un tempo. Alla luce di questa analisi dico: nonostante la mediocrità di gioco espressa dal Taranto e le due botte di culo della Virtus Francavilla, oggi da -9 dovevamo stare almeno a -5 dalla vetta. Questo significa che in testa nessuno sarà in grado di fare il vuoto perchè non vi è una corazzata capace di fare suo il campionato in maniera prepotente. Ovvio per quanto ci riguarda è arrivata l'ora di svegliarci, e di andarci a prendere quei punti pesanti sul campo delle dirette concorrenti. Per me il campionato non è ancora finito, lo dimostra il fatto che domenica dopo domenica nessun risultato è scontato. Al Taranto manca un filotto di partite positive che faccia scoccare quella scintilla che tarda ad arrivare. E' vero Campilongo sta dando l'impressione di essere uno che fino ad ora nn ci ha capito nulla, però i giocatori dovrebbero avere quell'umiltà di mettersi con la santa pazienza e gettare il sangue in campo. Quella di domenica credo che sia una delle ultime chiamate, o inizi quel famoso filotto di partite e acquisti quella fiducia nei propri mezzi che manca, oppure amen al primo posto. Sulla carta siamo la squadra più forte e più completa, a parte qualche defezione dietro ovviamente, però chi è davanti a noi sinceramente non lo vedo tanto superiore. E' arrivato il momento che Campilongo e squadra si sveglino sul serio e capiscano che non è più possibile sbagliare. Sono convinto che se inanelliamo 3 o 4 risultati di fila la squadra non perde più”. 

 

GLI SCETTICI Si guardano bene dal consumarsi i polmoni discutendo su una storia che ormai ha scritto la parola fine. Troppi errori, troppe leggerezze, troppi colpevoli. I miracoli non esistono in una città perennemente agghindata a lutto come uno stormo di corvi.

Fulvio Greco“Si, è una chimera, non è cosa neanche quest'anno. Un consiglio alla Presidenza: cominciate a metter via il denaro che occorrerà per il ripescaggio, altrimenti sarà notte anche l'estate del 2016 (quante sono finora? non lo ricordo più...)”.

Raffaele Innato: “Praticamente si, ma non solo per i 9 punti di distacco. Anzi devono stare attenti a non scendere sotto la metà classifica. Non c'è voglia di giocare con impegno e di dare il massimo. Sbagliano praticamente tutto. La difesa fa acqua, il centrocampo gioca con superficialità e l'attacco è spuntato. L'allenatore rimanda sempre alla partita successiva l'importanza dell'incontro settimanale. Praticamente tutte le partite non sono mai decisive per il campionato. Forse lo saranno l'anno prossimo, magari con un altro allenatore e un'altra squadra”.

Alexandro Strusi: “Si rispecchia l'andamento della città.. non si va da nessuna parte.. bisogna cambiare mentalità migliorarci per migliorare tutto.. siamo una vergogna cittadini e squadra”.

Renato Tarantino: “E giusto la città rispecchia la nostra identità ma non vogliamo credere ma è vero dobbiamo lavorare molto per riportare la dignità di questa città in tutto e per tutto e poi si potrà progettare qualcosa in primis deve sparire sta classe politica di 3 categoria e poi gente che vuole bene questa città”.

Mark Russian: “Se arriviamo davanti al Serpentara è un miracolo”.

Mirko Di Todaro: “Senza cuore non si va da nessuna parte”.

Giacomo Taranto Libera: “Forse artiviamo ai play off, ma usciamo subito e quindi nemmeno ripescaggio. . Rassegnamoci.. prima era la B a non arrivar mai, questa volta la C .. stiamo inguaiati sotto ogni punto di vista in città, il calcio rispecchia tutto.. se Taranto non si rialza, scordatevi anche il calcio”.

Carlo Monteradio: “Una ''squadra'' normale potrebbe anche. Ma non è il caso nostro”.

 

I riti dell'autocompatimento e del vittimismo infondato non servono a nulla. Non c'è più tempo e spazio per piangersi addosso: il campionato è ancora lungo, forse anche un po' spietato, per essere vissuto stando sotto una coltre di pessimismo. Agli uomini di Campilongo spetta il compito di invertire la rotta immediatamente, senza frenesie, per convincere i diffidenti a cambiare opinione. 

La città, la tifoseria in primis, è stanca di fare da tappezzeria. Non vuole abituarsi a essere ignorata e messa da parte con le microscopiche realtà del calcio dilettantistico. Ha fame di vittorie, aspetta solamente che qualcuno la imbocchi.

 

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