Cazzarò: ‘Favorita del Girone C? Domanda da un milione di dollari’
(Di Anthony Carrano) Uno dei pochi signori rimasti nel mondo del calcio, giocatore prima, allenatore oggi. Si tratta di Michele Cazzarò attuale tecnico in cerca di una nuova sfida. Intervistato ai microfoni di Blunote, il mister pugliese traccia un primo bilancio sul girone meridionale del campionato di Serie C: “Un campionato che negli ultimi anni è stato sempre livellato e combattuto, adesso però nel girone di ritorno sarà tutt’altra storia, le squadre tenteranno di rinforzarsi per raggiungere gli obiettivi prefissati“.
Tra sorprese e delusioni: da chi è rimasto sorpreso in questa prima parte di campionato e quali sono state le compagini dove si aspettava un qualcosa in più?
Mi ha sorpreso sicuramente per tattica e organizzazione in campo la Juve Stabia perché è una squadra corta che sa fare egregiamente entrambi le fasi di gioco, sicuramente non sono al primo posto per caso. La compagine che mi ha deluso di più è Benevento: avrebbero potuto fare di più con il potenziale in organico. Sono sicuro conoscendo il presidente e tutto l’ambiente, si rinforzeranno in questa sessione di mercato e riusciranno ad avere risultati importanti anche grazie al suo allenatore Gaetano Auteri, mister bravo e di categoria. Per quanto riguarda il resto, bisognerà vedere al termine del mercato”.
Calciomercato: quale squadra ritiene che si stia rinforzando e chi dovrebbe cercare di completare la rosa per raggiungere il proprio obiettivo prefissato?
Il Benevento si rinforzerà, conosco il presidente e le proprie potenzialità economiche per dare un lustro migliore alla sua squadra. Ci saranno molti scambi eccetto offerte importanti perché la situazione nel mondo del calcio non è rosea dal punto di vista economico. Alcune squadre prenderanno giusto per fare numero e altre acquisteranno con cognizione di causa. Il mercato invernale è sempre più difficile perché ci sono tante incognite, non è detto che tutti i giocatori presi riescono a integrarsi nel gruppo, devono trovare la giusta condizione fisica e mentale. Per un allenatore è sempre un periodo molto particolare quello del calciomercato, i giocatori possono essere distratti da procuratori che propongono altre alternative”.
Campionato difficile e molto combattuto, secondo lei chi sarà la favorita a vincere il titolo e quale squadra potrebbe condurre dei playoff da protagonista?
Una domanda da un milione di dollari (ride ndr), soprattutto nel girone meridionale da sempre molto combattuto per ambiente e caratteristiche Non so chi lo vincerà, ma sono sicuro che il Benevento lotterà fino alla fine. Per i playoff soprattutto per come sono strutturati, è sempre molto difficile riuscire a capire come andrà a finire, per esempio, lo scorso anno nessuno si sarebbe mai aspettato che la finale per andare in Serie B si giocasse tra Lecco e Foggia. Sicuramente è molto importante la posizione in classifica al termine del campionato, ma sarà determinante la condizione fisica e psicologica che avrà la squadra durante la disputa dei playoff”.
Il Brindisi è stata una compagine che ha allenato, pensa che alla fine i biancoazzurri riusciranno a centrare l’obiettivo salvezza?
Lo spero con tutto il cuore perché Brindisi è una piazza importante e sono stato orgoglioso di aver allenato questa squadra. Arrivai nelle ultime sette partite, punti alla mano sul campo mi sono salvato, cosa che non è avvenuta solo per la penalizzazione inflitta. Hanno un buon allenatore, sicuramente dovranno fare qualcosa sul mercato, ma mi auguro che anche grazie al proprio pubblico che è eccezionale alla fine riesca a mantenere la categoria”.
Da buon tarantino, si aspettava un campionato cosi importante della squadra jonica?
Conosco l’allenatore e i giocatori, il Taranto è una squadra fisica e forte che gioca a calcio basandosi sulla fase difensiva e quella offensiva. Arduo compito per gli avversari segnare ai rossoblù, il mister è molto preparato sulla fase difensiva, magari si potrebbe fare qualcosina in più dalla trequarti in sù, ma fa parte della mentalità di ogni allenatore. In Serie C ha sempre vinto chi ha preso meno gol, il Taranto è bravo anche perché riesce a sfruttare i calci da fermo. Non è spettacolare, ma se lo guardi con l’occhio di un addetto ai lavori ti accorgi di una squadra ben organizzata in fase difensiva”.
Al momento è alla ricerca di una nuova avventura da allenatore, quali caratteristiche dovrebbe avere la sua squadra ideale?
Da quando alleno sono sempre entrato a campionato in corso trovando squadre con caratteristiche diverse rispetto alle mie idee, però mi sono adeguato rispetto ai calciatori che avevo, come un vestito, devi sempre mettere l’abito giusto alla persona giusta. Per quanto mi riguarda il valcio è fatto solo da due fassi: quella difensiva e quella offensiva, prediligo più la prima ipotesi ma non vuol dire che non piace difendermi, ma mi piace farlo in fase d’attacco rispetto a chi lo fa più in basso. I moduli non sono importanti, tutti sono bravi con parole strane, molti scienziati usciti da Coverciano hanno fatto diventare questo sport più difficile di quel che è realmente. L’importante è mettere tutti i giocatori nel priprio ruolo senza inventarsi niente”.
Il Futuro?
Vorrei tornare a sedermi su una panchina: ho ricevuto delle offerte ma io vado dove nessuno si deve intromettere nel mio lavoro e nelle mie scelte, aspetto la chiamata giusta che non vuol dire chissà da quale categoria ma con un progetto che può farmi divertire. Intanto vorrei ringraziare la scuola calcio della Taranto Boys che mi sta dando l’opportunità di allenare dei bimbi meravigliosi: proprio in occasioni come queste capisci quanto può essere bello il calcio, a loro cerco sempre di la cultura di questo sport non tanto il saper vincere”.