MARTINA, Picci: "Sforzi vanificati, ma bisogna risalire"

Michele Lillo
17.09.2016 13:18

Antongiulio Picci, una carriera da ‘nomade’ del calcio con un fiuto del gol che non si è mai spento. Oltre 120 reti in carriera, tra le quali due in quella Serie B raggiunta a Brescia che da punto di arrivo si è trasformato in punto di partenza per nuove vittorie: da Matera a Francavilla sino alla nuova esperienza a Torre del Greco con la maglia della Turris. Girovago Picci, ma sempre decisivo, così come lo fu anche con la maglia del Martina in quella stagione 2011/12 di Serie D nella quale, con un suo gol su rigore ad aprire le marcature, si concretizzò all’ultima giornata il sorpasso sulla Sarnese. Tre punti sul ‘neutro’ a porte chiuse di Bitonto che regalarono ai biancoazzurri il ritorno tra i professionisti, poi vanificato dalla sparizione del giugno scorso che ha costretto alla ripartenza dai ‘bassifondi’ della Prima Categoria. Mastica amaro Picci ripensando a quelle emozioni, anche perché il legame con la piazza martinese non si è mai sciolto: “Mi dispiace enormemente per quanto accaduto. Martina è una piazza che mi è rimasta nel cuore e nella quale abbiamo condiviso tante gioie con compagni e tifosi, come la vittoria del campionato di Serie D. Quella fu una gioia indescrivibile e per la quale avevamo lavorato tanto ed è un peccato, ora, vedere che gli sforzi fatti per guadagnare il professionismo siano stati vanificati. Quello che mi colpisce negativamente, in particolare, è riscontrare la delusione dei tifosi che conosco bene e a cui mando un abbraccio grandissimo perché, anche se a distanza di anni, è una piazza che mi è rimasta nel cuore e comprendo ogni giorno di più quanto anche io sia rimasto nel cuore di tanti ragazzi che ci seguivano sempre in ogni gara”. Da bomber vero ma anche da uomo abituato a parlare sempre chiaro e senza giri di parole, Antongiulio Picci sottolinea le colpe di chi ha gestito male ma anche l’identità profonda dei tifosi e di Martina in generale, forza d’animo che dovrà accompagnare la nuova compagine societaria verso la risalita: “Mi dispiace anche che le persone arrivate a fare calcio a Martina negli ultimi anni siano state persone poco serie, per non usare altri termini più pesanti. Questo lo sapevo e sono deluso perché hanno giocato con la passione dei tifosi, che è poi la colpa più grave perché i giocatori passano ma la maglia resta. Fin quando un giocatore sbaglia si può comprendere ma quando un presidente gioca con la passione dei propri tifosi non va bene. Spero che sia solo un momento di passaggio verso la risalita in categorie importanti così come spero che le persone impegnate in questo nuovo progetto mostrino impegno e serietà risvegliando la passione dei tifosi senza prese in giro. L’augurio è di rivedere Martina nelle categorie che le competono quanto prima possibile ma sono convinto che i martinesi siano duri a morire e ci metteranno forza e passione in questa risalita”. 

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