Ginosa Marina in lutto per la piccola Vittoria: folla ai funerali

GINOSA MARINA – Un'intera comunità si è riunita nel dolore per dare l'ultimo saluto a Vittoria, la bambina di tre anni deceduta il 12 febbraio all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove era ricoverata dal 27 gennaio per un ascesso faringeo.

I funerali si sono svolti nel pomeriggio di giovedì 27 febbraio presso la parrocchia Maria SS. Immacolata di Ginosa Marina, in un’atmosfera di profonda commozione. Il sindaco Vito Parisi, che per l’occasione ha proclamato il lutto cittadino, ha disposto la partecipazione ufficiale dell’amministrazione comunale e invitato le attività commerciali ad abbassare le saracinesche in segno di cordoglio.

Durante la cerimonia, l’omelia di Don Giovanni Nigro ha voluto offrire un messaggio di speranza: “Senza la fede questo dolore non si può attraversare. Arrivederci in Paradiso, dove tu ora già sei”. Lo stesso sindaco ha annunciato che durante la prossima seduta del consiglio comunale sarà osservato un minuto di silenzio in memoria della piccola.

Nel frattempo, la Procura di Taranto prosegue le indagini per chiarire le cause del decesso. Il pubblico ministero Francesco Ciardo ha iscritto nel registro degli indagati dodici medici con l'ipotesi di cooperazione in omicidio colposo e colpa medica. L’autopsia, eseguita il giorno precedente dal medico legale Luigi Cipolloni, con la collaborazione dell’infettivologo Massimo Delfino e del pediatra Carmine Serra, permetterà di ricostruire con maggiore precisione le circostanze della tragedia. I risultati definitivi arriveranno entro 60 giorni, dopo gli esami istologici.

La bambina era stata inizialmente visitata all’ospedale San Pio di Castellaneta, poi trasferita a Taranto. Durante la degenza, il suo quadro clinico era peggiorato, rendendo necessaria una consulenza presso l’ospedale Giuseppe Moscati. Il 12 febbraio l’improvviso epilogo: un arresto cardiaco contro cui ogni tentativo di rianimazione si è rivelato vano.

L'intera comunità di Ginosa Marina si stringe nel dolore attorno alla famiglia, in attesa che la magistratura faccia piena luce sulla vicenda.