Puglia: 2.839 imprese attive nel settore ‘sanità e assistenza sociale’
Da laboratori analisi a studi medici, da case cura a strutture assistenza per anziani e disabili, a servizi sanitari e infermieristici
Sono 2.839 le imprese attive nel settore della «sanità e assistenza sociale» in Puglia. Negli ultimi dieci anni sono aumentate di 1.114 unità, pari al 65 per cento (ce ne erano 1.725 a fine 2010). È quanto emerge da uno studio condotto da Davide Stasi, responsabile dell’Osservatorio Economico Aforisma. In particolare, 921 hanno sede in provincia di Bari; 207 in quella di Barletta-Andria-Trani; 295 in quella di Brindisi; 361 in quella di Foggia; 678 in quella di Lecce e 371 in quella di Taranto.Le localizzazioni (ovvero le unità locali) sono 4.525. Il settore dà lavoro a 44.195 addetti, di cui 17.580 operano nelle province di Bari e Barletta-Andria-Trani; 3.260 in quella di Brindisi; 9.897 in quella di Foggia; 8.221 in quella di Lecce e 5.237 in quella di Taranto. «La pandemia innescata dal Covid-19 è stata paragonata a uno tsunami», dichiara Davide Stasi, responsabile dell’Osservatorio. «Mentre il sistema sanitario continua ad affrontare l’emergenza, tra ritardi e contromisure per arginare la diffusione del nuovo coronavirus, si è ritenuto opportuno estendere il perimetro di conoscenze che questa drammatica esperienza ha fatto emergere anche a quelle realtà imprenditoriali che operano nel settore della sanità, dell’assistenza sociale e della farmaceutica, al fine di comprenderne il quadro e l’evoluzione in Puglia e in Italia. I tagli alla sanità pubblica hanno spianato la strada alle attività private. Partendo dai dati e dalle indagini statistiche – aggiunge Stasi – è possibile elaborare strategie e politiche mirate per lo sviluppo del sistema economico locale e nazionale. Inoltre, si contribuisce, in maniera più organica ed incisiva, alle necessarie attività di ricerca per osservare meglio le tendenze socioeconomiche. L’analisi e l’elaborazione dei dati, infatti, fornisce un importante supporto conoscitivo su cui basare gli interventi di sostegno, promozione e valorizzazione delle imprese, nell’interesse degli operatori economici, potendo interpretare, in maniera più nitida, la “fotografia” del nostro territorio – chiosa l’autore della ricerca – con vantaggi anche sul fronte dell’impiego delle risorse pubbliche perché, nelle fasi di programmazione economica, si potranno adottare provvedimenti più puntuali ed efficaci». In dettaglio, in Puglia, si contano 511 attività degli studi odontoiatrici; 243 attività di assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili; 233 altri studi medici specialistici e poliambulatori; 208 altre attività di assistenza sociale non residenziale non classificate altrove; 198 servizi di asili nido; assistenza diurna per minori disabili; 165 attività di assistenza sociale non residenziale; 164 laboratori di analisi cliniche; 155 centri di fisioterapia; 123 strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili; 102 laboratori radiografici; 96 altre strutture di assistenza sociale residenziale; 88 laboratori di analisi cliniche, laboratori radiografici ed altri centri di diagnostica per immagini; 78 attività di servizi di ambulanza, delle banche del sangue e altri servizi sanitari non classificate altrove; 77 strutture di assistenza infermieristica residenziale; 74 altre attività paramediche indipendenti non classificate altrove; 46 attività di servizi degli studi medici di medicina generale; 45 strutture di assistenza residenziale per persone affette da ritardi mentali, disturbi mentali o che abusano di sostanze stupefacenti; 41 servizi di assistenza sociale residenziale; 39 attività paramediche indipendenti; 30 attività di servizi degli studi medici specialistici; 19 attività imprenditoriali svolte da psicologi; 17 ospedali e case di cura generici; 17 servizi degli studi medici e odontoiatrici; 14 assistenza sanitaria; 10 ospedali e case di cura specialistici; 10 prestazioni sanitarie svolte da chirurghi; 8 altri servizi di assistenza sanitaria; 8 centri di medicina estetica; 6 servizi ospedalieri; 4 attività degli ambulatori tricologici; 3 ospedali e case di cura per lunga degenza; 3 altre attività di assistenza sociale non residenziale; 2 attività dei centri di dialisi; un istituto o poli-clinica universitaria; un’attività dei centri di radioterapia. Riguardo agli addetti, 6.592 operano in ospedali e case di cura generici; 5.541 sono impegnati nell’assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili; 3.563 sono impiegati nelle attività di assistenza sociale non residenziale; 2.946 in strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili; 2.767 in altre strutture di assistenza sociale residenziale; 2.598 in altre attività di assistenza sociale non residenziale non altrove classificate; 2.435 in strutture di assistenza infermieristica residenziale; 2.212 in strutture di assistenza per persone affette da ritardi, disturbi mentali o abusano di stupefacenti; 1.886 si occupano di servizi di asili nido; assistenza diurna per minori disabili; 1.712 si occupano di servizi di ambulanza, delle banche del sangue e altri servizi sanitari non altrove classificate; 1.577 sono impiegati in ospedali e case di cura specialistici; 1.452 espletano servizi ospedalieri; 1.349 sono impegnati nell’assistenza sanitaria; 1.331 si occupano di servizi di assistenza sociale residenziale; 1.121 in studi odontoiatrici; 1.053 in centri di fisioterapia;811 in altri studi medici specialistici e poliambulatori; 749 in laboratori di analisi cliniche; 715 in laboratori radiografici; 455 in laboratori di analisi cliniche, laboratori radiografici ed altri centri di diagnostica per immagini; 385 in altre attività paramediche indipendenti non altrove classificate;353 in attività paramediche indipendenti; 154 in attività dei centri di dialisi; 72 in servizi degli studi medici specialistici; 69 in ospedali e case di cura per lunga degenza; 65 nei servizi degli studi medici di medicina generale; 53 in attività degli ambulatori tricologici; 45 in altri servizi di assistenza sanitaria; 44 in servizi degli studi medici e odontoiatrici; 26 in attività svolta da psicologi; 25 in prestazioni sanitarie svolte da chirurghi; 16 in attività dei centri di radioterapia; 16 in altre attività di assistenza sociale non residenziale; cinque in centri di medicina estetica; due in istituti, cliniche e policlinici universitari. In ambito farmaceutico, si registrano 13 attività di fabbricazione di medicinali ed altri preparati farmaceutici; 428 di commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati; 801 farmacie; 247 di commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica; 18 intermediari del commercio di prodotti farmaceutici e di cosmetici; 679 agenti e rappresentanti di prodotti farmaceutici; prodotti di erboristeria per uso medico; 467 agenti e rappresentanti di prodotti sanitari ed apparecchi medicali, chirurgici e ortopedici; apparecchi per centri di estetica; 300 agenti e rappresentanti di prodotti di profumeria e di cosmetica (inclusi articoli per parrucchieri), nonché di prodotti di erboristeria per uso cosmetico; 145 procacciatori d’affari di prodotti farmaceutici e di cosmetici; quattro mediatori in prodotti farmaceutici e cosmetici. (Comunicato stampa)