Taranto: C'erano una volta... Rosario Biondo

TARANTO
Vincenzo Corallo
11.12.2016 18:19

Correva la stagione agonistica 1985-1986, quando il Taranto del presidente Vito Fasano si assicurò le prestazioni di Rosario Biondo. Prelevato dai rosanero del Palermo, il giovane terzino destro siciliano divenne presto uno dei punti cardine della compagine ionica. Con ben 97 presenze condite da 3 gol, Rosario Biondo rimane uno dei calciatori più apprezzati nell'intera storia del club. Nella sua avventura a Taranto ha contribuito fattivamente alla conquista di una promozione dalla C1 alla B e al raggiungimento di una storica salvezza ottenuta con Lazio e Campobasso negli spareggi di Napoli.

- Ciao Rosario e bentrovato con la gente di Taranto. Nei tuoi tre anni passati in riva allo ionio, ci sono ricordi  della tifoseria e della città che a distanza di anni custodisci ancora nel tuo cuore? 

“Ho trascorso tre anni indimenticabili in riva allo ionio. Una città meravigliosa e un popolo unico nel trasmetterti emozioni indescrivibili. Di Taranto ho tanti ricordi, dal mare stupendo alla gente che vedendomi per strada mi coccolava chiamandomi “u piccinn”. La mia esperienza nella città dei due mari rimarrà per sempre nel mio cuore.”

- Arrivasti a Taranto dopo che il Palermo ti lanciò nel professionismo. Con l'esperienza maturata con la società ionica, quanto ritieni che la stessa sia stata fondamentale per la tua maturazione da calciatore?

“Arrivai nella società ionica quando ero un ragazzino. L’avventura tarantina mi ha dato la possibilità di consacrarmi come uomo e calciatore. I tre anni trascorsi in riva allo ionio, mi hanno dato la possibilità di mettermi in mostra e di raggiungere il massimo dell’espressione calcistica in Italia, la serie A.”

- Con il Taranto hai scritto alcune delle pagine più belle della storia del club, dalla promozione in B conquistata alla prima stagione in rossoblù, alla mitica salvezza l'anno successivo, ottenuta a Napoli dopo una battaglia calcistica con Campobasso e Lazio. Alla luce di questi grandi risultati, quale è il ricordo più bello di quegli anni? raccontaci qualche aneddoto che ha caratterizzato la tua esperienza a Taranto. 

“Taranto mi ha dato davvero tanto, grazie alla maglia rossoblù ho avuto la possibilità di consolidarmi a buoni livelli e conquistare allo stesso tempo la maglia della nazionale. Degli spareggi di Napoli ricordo l’incredibile marea rossoblù che si presentò al San Paolo per incitarci e spingerci alla salvezza. Quella fu una delle più belle vittorie che condividemmo con il popolo rossoblù. Di aneddoti ce ne sono parecchi, quello che mi viene in mente risale all’ultima partita di campionato della stagione 1986-1987. Sul neutro di Lecce affrontammo il Genoa in una gara di fondamentale importanza in chiave salvezza. Qualche ora prima della partita i tifosi del Taranto si presentarono in massa sotto l’albergo nel quale alloggiava la squadra, quando alcuni di noi si affacciarono alla finestra, partirono cori d’incitamento di ogni tipo. Ricordi indelebili di una tifoseria incredibile.” 

- Se ti chiedo del trio delle meraviglie composto da De Vitis, Maiellaro e Paolucci, sei d'accordo sul fatto che con il loro talento si poteva ambire a risultati più importanti? Raccontaci inoltre cosa hanno rappresentato per la tua crescita i due tecnici Renna e Veneranda.

“Effettivamente avevamo una squadra che con una programmazione oculata avrebbe sicuramente lottato per i vertici di classifica. La squadra era in prevalenza giovane e si sarebbe potuto tranquillamente aprire un ciclo vincente. La società nella figura del presidente Fasano era ben organizzata, i pagamenti erano puntuali e i giocatori erano tutelati. Tuttavia credo che dopo gli investimenti iniziali, il presidente decise di monetizzare vendendo i pezzi pregiati della squadra.” I tecnici Renna e Veneranda hanno rappresentato molto per la mia crescita. Il primo era come un papà, molto comprensivo e pacato, il secondo invece era molto severo e puntiglioso. Entrambi ovviamente mi hanno dato tantissimo in termini di crescita calcistica.” 

- Nella stagione in corso il Taranto è impegnato nel difficile girone C della Lega Pro. Dopo una partenza positiva, si è dovuto fare i conti con un periodo nero che ha visto la squadra ionica scendere in classifica. Alla luce dei risultati finora conseguiti, che idea ti sei fatto sulla rosa del Taranto e sul campionato in generale? Indicaci quali sono le tue favorite per la promozione diretta e chi, secondo te, alla lunga riuscirà a scongiurare lo spettro della serie D.

“Devo ammettere che il livello del calcio italiano è calato vistosamente, negli anni in cui ero calciatore chi veniva a giocare allo Iacovone dove sudare e non poco per portare via dei punti. Ho avuto modo di vedere il Taranto una sola volta nella sfida con il Lecce, troppo poco per dare un giudizio tecnico sulla squadra. Per la promozione diretta credo che Lecce e Matera si contenderanno il primato fino alla fine, mentre Foggia e Juve Stabia se pur con ottimi organici, ritengo che abbiano qualcosina in meno. Per le zone basse della classifica  dico sinceramente che delle altre squadre non mi importa nulla, voglio solo che il Taranto raggiunga quanto prima la salvezza. Credo che la piazza tarantina debba ambire assolutamente a palcoscenici ben più importanti della Lega Pro.” 

- Di cosa si occupa oggi Rosario Biondo? Nel ringraziarti per la tua disponibilità, ti chiedo di fare un saluto tutti i supporters rossoblù assidui lettori di blunote.

“Lo scorso anno allenavo in Eccellenza, purtroppo nel corso degli anni ho notato situazioni molto strane. Per  poter allenare molti allenatori sono costretti a pagare profumatamente. Credo che il calcio sia cambiato in negativo, se hai la sfortuna di uscire dal giro per qualche tempo, corri il rischio di non poterci più rientrare. Colgo l’occasione per salutare gli splendidi tifosi del Taranto, una delle tifoserie più calde e passionali da sempre nel mio cuore. FORZA TARANTO!”

 

Promozione Puglia: A Grottaglie passa anche SF Leverano
Mercato: Ex Taranto Vito Di Bari riparte dalla Serie D