Rischio attentati, esercitazioni nel porto di Taranto

CRONACA
Redazione
16.12.2015 18:17

A seguito dell’attentato dell’ 11 Settembre 2001 anche i porti e le navi mercantili sono diventato un obiettivo da proteggere.
L’Europa con il Regolamento CE 725/2004 si è data come obiettivo principale, l’introduzione e l’applicazione di misure comunitarie finalizzate a migliorare la sicurezza delle navi adibite al commercio internazionale ed al traffico nazionale, e dei relativi impianti portuali, contro le minacce di azioni illecite intenzionali. Successivamente il  decreto legislativo n. 203/2007 ha recepito nell’ordinamento italiano la Direttiva Comunitaria 2005/65 CE che estende le misure di prevenzione da attuare in tutta l’area portuale. Il Decreto ha indicato il Corpo delle Capitanerie di porto quale Amministrazione competente per l’attuazione e l’implementazione dei Piani di Sicurezza Portuali discendenti dalle predette normative di rango  Comunitario.
Infatti anche i porti, così come gli aeroporti o le stazioni ferroviarie rientrano tra le infrastrutture sensibili.
Ciò ha determinato l’esigenza di condurre nel porto di Taranto una esercitazione, ipotizzando un innalzamento del Livello di Sicurezza del Porto da 1 a 2, al fine di testare la capacità della struttura portuale di prevenire ed in estrema ipotesi gestire eventuali attacchi di matrice terroristica.
L’esercitazione di security condotta all’interno della infrastruttura portuale, coordinata dalla Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Taranto, individuata dalla normativa comunitaria quale Autorità di Sicurezza del porto, ha visto il coinvolgimento dell’Agente di sicurezza del porto e degli Agenti di sicurezza dei vari impianti portuali ricompresi all’interno dell’area portuale.
L’esercitazione, svoltasi nell’arco dell’intera mattinata di ieri, è stata anche un’importante occasione per testare il livello di efficienza delle comunicazioni tra le sale operative delle forze di polizia coinvolte con la sala operativa della Guardia Costiera e con i responsabili della security del porto e degli impianti portuali, oltre che un importante momento di confronto e verifica professionale delle procedure da attuare in caso di reale attacco terroristico.
Il debriefing che sarà condotto successivamente potrà infatti offrire ampi spunti di riflessione che costituiranno occasione per adeguare le procedure del caso alle modifiche suggerite. tratta da http://www.studio100.it

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