Taranto, la storia oltre il cinema: Palazzina Laf
Il 7 novembre 1998, la magistratura sequestrò la Palazzina Laf, un edificio della fabbrica Ilva di Taranto, dove i dirigenti confinavano i lavoratori che si opponevano al demansionamento. Questo episodio, il primo clamoroso caso di mobbing in Italia, portò nel 2001 alla condanna di undici persone, tra dirigenti, capi e il proprietario dell’Ilva, Emilio Riva. Le sentenze furono confermate nei successivi gradi di giudizio.
Lunedì 14 ottobre, nella sala Agorà della biblioteca civica Acclavio di Taranto, alcuni protagonisti reali della vicenda parteciperanno all’incontro "Palazzina Laf: la storia oltre il cinema", per ricostruire l'episodio grazie alle loro testimonianze. L'evento, con inizio alle ore 17, è rivolto soprattutto a giovani e studenti, con l’intento di essere un momento di riflessione e educazione civica.
Tra i partecipanti ci sarà Alessio Coccioli, magistrato che condusse l’inchiesta insieme al procuratore aggiunto Franco Sebastio, scomparso lo scorso anno. Coccioli, ora procuratore a Matera, sarà affiancato da due ex lavoratori confinati nella Palazzina Laf, Claudio Virtù e Giuseppe Palma, che condivideranno le difficoltà lavorative e umane vissute in quel periodo. Virtù è autore del libro "Palazzina Laf. La violenza del padrone", fonte d'ispirazione per il film del regista Michele Riondino, presente all’incontro insieme a Carlo Vulpio, giornalista del Corriere della Sera e autore del libro “La città delle nuvole”, incentrato sul dramma ambientale e umano di Taranto.
Saranno presenti anche Marisa Lieti, psichiatra che curò i lavoratori confinati, e Sergio Tersigni, che leggerà alcuni brani legati alla vicenda e ricorderà Franco Sebastio. L'incontro sarà moderato dal giornalista Tonio Attino, promotore dell'evento insieme al docente Vincenzo Di Renna.
Gli ospiti
- Alessio Coccioli, procuratore capo a Matera, ex sostituto procuratore a Taranto durante l’inchiesta sulla Palazzina Laf.
- Carlo Vulpio, giornalista del Corriere della Sera e autore del libro "La città delle nuvole".
- Claudio Virtù e Giuseppe Palma, ex lavoratori dell’Ilva e testimoni della vicenda.
- Marisa Lieti, psichiatra che seguì i lavoratori confinati nella Palazzina Laf.