Coronavirus: Boccia, ‘Paese non sottovaluti virus, pronti a chiudere zone’
"Tanti elettori di centrodestra sanno che è un atto dovuto proposto dal Governo che ha messo in sicurezza sanitaria il Paese". Lo dice in un'intervista al 'Messaggero' il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, sottolineando a proposito del prolungamento dello stato di emergenza. E alla domanda se il lockdown abbia penalizzato il centro-sud, che ha avuto pochi casi di coronavirus rispetto al nord, risponde: "Sono morti italiani anche al Sud, anche se i numeri sono stati diversi. Parlare con quelle famiglie dà il senso di quanto sia stato giusto chiudere tempestivamente tutto il Paese. Ci siamo basati sulle valutazioni del comitato tecnico-scientifico, sui rischi potenziali e ci siamo assunti le responsabilità". Quanto al futuro, "oggi è diverso - sottolinea Boccia - ci sono strumenti e conoscenze e lo prevede già la legge in vigore che sarà possibile circoscrivere i territori in caso di crisi improvvise". E fa l'esempio dei Paesi dove i presidenti hanno assunto decisioni politiche in contrasto con i propri staff tecnico-scientifici: "Chi ha sottovalutato i rischi - dice - ha fatto pagare un prezzo alto al suo popolo. Dagli Usa al Brasile, dal Regno Unito a gran parte del Sud America". Quanto agli italiani, secondo Boccia, stanno sottovalutando il virus: "Hanno fatto male alcune esternazioni che per quanto fondate e non ho alcun dubbio a considerarle tali, hanno potuto influenzare la gente e far credere che sia tutto finito. A questo proposito farei parlare ogni giorno un infermiere o un medico di un reparto Covid. Vediamo se ci dice che è tutto finito". E aggiunge: "Se l'epidemia torna a dilagare rischiamo di non poterci rialzare più. Chi non usa la mascherina nei luoghi in cui è obbligatoria o partecipa ad assembramenti è un irresponsabile. E chi lo giustifica è peggio di lui", conclude. (AdnKronos)