Taranto: Approvata in via definitiva la zona franca doganale
Mino Borraccino, assessore regionale sviluppo economico: ‘Raggiunto importante obiettivo strategico per il rilancio dello sviluppo economico sul territorio jonico’
“Il provvedimento con il quale il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, Marcello Minenna, ha approvato la perimetrazione della Zona Franca Interclusa di Taranto, rappresenta un passo in avanti decisivo per dotare il territorio di uno strumento concretamente in grado di rilanciare le potenzialità di sviluppo nell’Area portuale del capoluogo jonico e sostenere, così, l’occupazione.,Si tratta del compimento di un percorso molto articolato che ho seguito personalmente negli ultimi mesi dal momento che – come si ricorderà – il 13 novembre scorso, nel pieno della crisi apertasi con la decisione di Arcelor Mittal di abbandonare lo stabilimento produttivo ex Ilva, trasmisi una formale richiesta ufficiale direttamente al premier Giuseppe Conte per chiedere l’adozione, da parte del Governo nazionale, di provvedimenti straordinari e urgenti al fine di far fronte alla situazione di estrema criticità e di grande preoccupazione venutasi a creare. In quella comunicazione proponevo esplicitamente l’istituzione di un’area che potesse beneficiare di importanti agevolazioni fiscali, tributarie e doganali al fine di sostenere il processo di riconversione dell’area di crisi industriale di Taranto, consentendo così l’attrazione di nuovi investimenti in grado di rilanciare la crescita economica e occupazionale sul territorio. La proposta, avanzata dal sottoscritto per conto del Governo regionale e pienamente sostenuta dal Presidente Michele Emiliano, venne recepita (anche grazie alla fattiva collaborazione del sen. Mario Turco, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri) dal Parlamento con l’inserimento, nella Legge di Bilancio per il 2020, della norma che prevede, appunto, l’istituzione della Zona Franca Doganale a Taranto (art. 1, comma 316, della legge 27 dicembre 2019, n. 160). La perimetrazione dell’area interessata, approvata ora dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli su proposta dell’Autorità Portuale del Mar Ionio, è costituita da undici lotti, per una superficie complessiva di oltre 162 ettari che comprende l’area portuale e, per quanto riguarda la zona retro-portuale, l’area del Distripark (di circa 750.000 mq) destinata ad essere una articolata infrastruttura, a servizio del Porto, dove poter svolgere operazioni di logistica e lavorazioni delle merci. Una volta che la Direzione Interregionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli avrà completato le ultime verifiche tecniche sulla presenza delle necessarie opere infrastrutturali e avrà definito le modalità per assicurare la vigilanza doganale ai punti di entrata e di uscita di tutta l’area interessata, partirà concretamente la piena operatività della Zona Franca Doganale che potrà a quel punto dispiegare tutte le sue potenzialità in termini di attrattiva per importanti investimenti e di concreti benefici per le imprese del territorio, in termini di esenzioni fiscali, tributarie e doganali. Siamo molto soddisfatti, come governo regionale pugliese, per il raggiungimento di questo obiettivo strategico per Taranto e per tutta l’area jonica dal momento che sono convinto che l’istituzione della ZFD, con i vantaggi che comporta per l’area portuale e per la zona del Distripark, e l’avvio delle misure previste per la Zona Economica Speciale “Jonica”, rappresentano certamente due fattori di fondamentale importanza in grado di promuovere il rilancio, sotto il profilo economico e occupazionale, di Taranto e della sua provincia. Tutto questo nel solco di quel necessario ripensamento del modello di sviluppo di tutta l’area jonica, promosso dal Governo regionale, anche attraverso il piano strategico per Taranto che me ridisegna il futuro nell’ottica dell’eco sostenibilità, nella consapevolezza che questo territorio non può più subire i danni ambientali patiti in questi anni e il ricatto occupazionale imposto dalla grande industria siderurgica”.