Motori: Giovinazzi casco d'oro, "Presto notizie per il 2017..."

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Redazione
07.12.2016 23:15

Bon Giovi ci ha fatto sognare fino alla fine. Fino all'ultima gara gli appassionati italiani hanno carezzato l'idea di avere un campione mondiale azzurro in GP2. Poi l'amaro epilogo tra le dune di Abu Dhabi, dove si è dovuto arrendere, con onore. Ma Antonio Giovinazzi, 23 anni tra otto giorni, pugliese di Martina Franca, ieri si è potuto consolare con uno dei Caschi d’Oro consegnati a Bologna nella 51ª edizione del prestigioso premio di Autosprint.

Un riconoscimento per la bella stagione comunque disputata e che alla fine solo per otto punti non lo ha consacrato campione dopo un’annata di vittorie ed esperienze (5 successi, altri 3 podi e 6 piazzamenti nei sei, oltre ai tre ritiri) con la Prema Power Team che alla fine ha premiato il compagno di squadra, il francese Pierre Gasly. Giovinazzi è comunque felice prima di salire sul palco a ritirare il premio: «E’ stata una stagione molto positiva, il secondo posto resta un gran risultato perché ero all’esordio nella categoria, però non posso far finta di non averci creduto fino alla fine e voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno seguito. Certo, mi dispiace molto non aver raggiunto l’obiettivo iridato. Però è stata davvero una stagione da incorniciare».

Inevitabile parlare dei progetti per il 2017: «Il mio manager sta lavorando molto bene, mi fido di lui e spero di darvi notizie al più presto possibile. Il Mondiale Endurance è sicuramente una strada interessante ma al momento il mio obiettivo è quello di diventare un pilota professionista. Ci sono moltissime categorie, stiamo lavorando per trovare la strada migliore».

Il traguardo, alla fine, è quello di tutti: rivedere presto un italiano in Formula 1. «Speriamo, è anche il mio sogno e lavoriamo per quello».

La storia come il sogno di Giovinazzi sono gli stessi degli altri giovani piloti italiani premiati ieri ai Caschi d’Oro di Autosprint insieme ai big. Da Matteo Cairoli a Fabio Andolfi, da Leonardo Pulcini a Giandomenico Basso, passando per Alberto Bassi, Thomas Biagi, Fabrizio Crestani, Eddie Cheever JR Federico Leo, Stefano Gai, Mirco Venturi e Simone Tempestini. Senza dimenticare le eccellenze italiane anche se con marchi stranieri, Dallara a parte, con gli ingegneri Porsche e l’attità di Suzuki. L’Italia dei motori resta sempre accesa.

(www.corrieredellosport.it)

Nella foto, Giovinazzi con il premio assegnato da Autosprint

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