Taranto: Varvaglione1921 sostiene il MAP Festival
‘Anche noi, come la cultura, ambasciatori di Taranto nel mondo’
«In questo momento di grande cambiamento della città di Taranto, la nostra azienda, che è l’unica impresa vinicola che da cento anni lavora in questo territorio, ha accettato l’invito a sostenere un progetto dall’ampio respiro culturale. Supportare il MAP Festival è la conferma che vogliamo continuare a investire e che crediamo sempre più in una Città che finalmente ha capito di essere all’altezza dei grandi centri culturali». Nella mattinata di giovedì 24 giugno, Marzia Varvaglione, responsabile Marketing e comunicazione dell’azienda di famiglia, è intervenuta alla conferenza stampa di presentazione di “So Strange...so music! La Musica si vede”, la mostra allestita nelle sale espositive del secondo piano del Museo Archeologico Nazionale di Taranto e realizzata nell’ambito del progetto MAP Festival. «Abbiamo sempre affiancato il lavoro dell’orchestra della Magna Grecia – ha detto ancora Marzia Varvaglione – e siamo orgogliosi di poter contribuire a questo prezioso momento di crescita culturale della Città. Siamo sempre stati affascinati dall’arte e dalla storia. Tanto da dedicare a uno dei più preziosi oggetti ospitati dal museo Marta una nostra etichetta che è diventata icona del made in Taranto nel mondo. Con Schiaccianoci, il nostro Negroamaro dedicato al bellissimo cimelio esposto al MArTA, abbiamo sancito ormai da diversi anni l’amore che nutriamo per Taranto, per le sue radici e la speranza che riponiamo in tutte le azioni di rilancio». Scheda mostra - So strange, so music: La notazione musicale nasce, al pari di ogni scrittura di "codifica", per la necessità di supportare la memoria dei canti liturgici e per la conseguente volontà di garantirne la tradizione verso i posteri. Il passare del tempo ha trasformato la scrittura musicale in un sistema sempre più sofisticato e conplesso che ha poi legato, nel corso del XX secolo, le sorti dell'arte dei suoni a quelle dei movimenti di rivoluzione dell'arte figurativa. Così, se da una parte alcuni compositori preservano la funzione tradizionale della notazione aggiungendo nuovi segni relativi a inedite modalità di produzione sonora, dall' altra altri autori, assegnando una funzione totalmente rivoluzionaria alla scrittura, privilegiano il segno grafico (financo pittorico) che rimanda ad una interpretazione soggettiva e perciò aleatoria da parte dello strumentista/cantante. Per rimanere agli italiani, alla prima fattispecie attiene la produzione di Berio mentre alla seconda quella di Bussotti. Non di rado però, anche tra gli autori della mostra, capitava che l'evoluzione stilistica dell'autore lo tenesse sul discrimine spesso sottile che delimitava le due "correnti". Elenco opere in esposizione: - Earle Brown - Folio; - Pierre Boulez - Notations per Orchestra; - Sylvano Bussotti – la Passion selon Sade; - John Cage – Aria; - Luciano Berio – Sequenza 3; - Morton Feldman– Intersection 1; - Klaus Huber - Von Zeit zu Zeit; - Mauricio Kagel – Transicio 2 - Kreisscheibe 2; - Mauricio Kagel – Eine Brise; - Gyorgy Kurtag – op.15c Grabstein per Stefan – in memoria di Stefan Stein; - G.Ligeti – Volumina fur Orgel; - G.Ligeti – Continuum; - Edgard Varese – Spirale 4; - George Crumb – Black Angels; - George Crumb – Spiral Galaxy. (CS)