Litiga con la moglie e la chiude a chiave in casa, arrestato
Triste storia di maltrattamenti in famiglia a Taranto
Nella tarda serata di ieri il personale della Squadra Mobile e della sezione Volanti ha tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia un tarantino di 57 anni.
I poliziotti intorno alle 20 di ieri sera sono intervenuti in un appartamento del centro cittadino, su richiesta di una donna per una lite con il proprio marito.
Sul posto i poliziotti hanno accertato dal racconto della donna, trovata in forte stato di agitazione, che il litigio era scoppiato perché il marito con il quale è in fase di separazione e con il quale intratteneva esclusivamente rapporti di pacifica convivenza sotto lo stesso tetto, da alcuni giorni aveva ripreso ad avere atteggiamenti violenti fino ad impedirle di uscire di casa chiudendo a chiave la porta d’ingresso.
Gesto che aveva alterato gli animi e provocato un violento litigio, sfociato come riferito dalla donna in un’iniziale aggressione del marito.
Accertato che il marito era anche destinatario di un’ordinanza di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie per pregressi atti violenti, i poliziotti lo hanno accompagnato negli Uffici della Questura e dopo le formalità di rito lo hanno tratto in arresto.
La particolare attenzione che il Dipartimento della Pubblica Sicurezza dedica agli episodi di violenza di genere sulle donne e sulle fasce deboli si estrinseca attraverso campagne di sensibilizzazione dei cittadini con il Camper “Questo non è amore”, presente in mezzo alla gente per dare concretezza al nostro “esserci sempre”, a testimonianza del nostro operato anche nella fase preventiva.
Specificamente per l’attività di prevenzione nel contrasto alla violenza di genere, violenza domestica e stalking, il Servizio Controllo del Territorio della Polizia di Stato ha promosso lo scorso 8 marzo il Protocollo “L.I.A.N.A.” (Linea interattiva assistenza nazionale antiviolenza), comune per Polizia e Carabinieri, grazie al quale tutti gli interventi saranno registrati in un modulo comune alle due forze di polizia, confluendo in una unica banca dati “Pitagora” e rendendo immediata la verifica dell’esistenza di precedenti interventi nella stessa abitazione, o su richiesta della stessa vittima, anche quando all’intervento non sia seguita una formale denuncia o querela.
Solo grazie alla formazione degli operatori di polizia che si occupano specificamente del settore e di quelli che sono impegnati nell’attività di controllo del territorio, è stato possibile evitare le peggiori conseguenze per la vittima in un episodio come quello che, ieri, ha portato all’arresto del soggetto.