Tpp: Evoluzione corpi post Covid-19, così Circo e Danza si riorganizzano
Prospettive e buone pratiche da mutuare nei due settori artistici
Gli artisti della danza e del circo contemporaneo sono tra le categorie dello spettacolo dal vivo più colpite fisicamente dal fermo-lockdown. Come si ricomincia, alla vigilia delle riaperture del 15 giugno? Hanno provato a rispondere Giulio De Leo e Giacomo Costantini, ospiti del #TPPLIVE, la trasmissione on line del Teatro Pubblico Pugliese sulla propria pagina Facebook. Tema della puntata è stato “Nuove pratiche per corpi in evoluzione. Speciale danza e circo contemporaneo”. Giulio De Leo è coreografo e direttore della compagnia Menhir (Ruvo di Puglia/Bisceglie); coordinatore del Corso d’Alta Formazione Professionale Libero Corpo e della rassegna Prospettiva Nevskij (a Bisceglie) e direttore della sezione danza del Talos Festival di Ruvo. Giacomo Costantini è cofondatore insieme a Fabiana Ruiz Diaz del Circo el Grito; collaboratore dell’Ambasciata di Francia alla Biennale Internazionale del Circo di Bruxelles e dell’Auditorium Parco della Musica di Roma per la sezione circo contemporaneo; ideatore del format CircOpera per il Teatro Pergolesi di Jesi con e per cui ha ideato già tre opere che mescolano il circo contemporaneo all’opera lirica. Come ci si è mantenuti in allenamento in questo lungo periodo di quarantena? “Le pratiche sono molto complesse, la danza si nutre della relazione con lo spazio e il corpo quindi danzare in una dimensione domestica non è stato facile. Questo tempo ci ha insegnato quanto sia importante indagare anche in una prospettiva minimalista del gesto, del proprio corpo. E se riconosciamo questo, allora dobbiamo trovare il modo di dare alla danza definitivamente spazi pubblici che siano spazi permanente per la pratica per la comunità e per gli artisti. Non si può prescindere da questa necessità”, ha sottolineato Giulio De Leo, in collegamento da Ruvo di Puglia. “Noi siamo stati tra i fortunati perché avevamo un circo montato in giardino, quindi siamo riusciti ad allenarci - ha affermato Giacomo Costantini, collegato da Jesi -. In linea generale, ho cercato di approfittare di questo momento per stare appieno dentro la famiglia circense, cercando anche di stare lontano dai social. Credo che senza spettatore non ci possa essere alcun spettacolo, e su questo penso di rappresentare il pensiero della stragrande maggioranza della comunità circense”. Ma ora, come si riparte? “L’arte è un gesto rigenerativo nei confronti della comunità che ci circonda, ma questo esercizio ha bisogno dello sguardo di un terzo soggetto, il pubblico – rileva De Leo -. Il rapporto con il territorio è fondamentale, per cui non posso pensare al mio lavoro senza la comunità. Gli spettatori hanno cambiato l’approccio all’arte negli ultimi anni, rafforzando sempre più la propria esperienza di un determinato spettacolo. Quindi se riconosciamo l’importanza della comunità che segue gli spettacoli, non si può prescindere dall’affermare che queste pratiche abbiano degli spazi, che trovino spazi quotidiani e che debbano essere necessariamente pubblici. Diversamente negheremmo ai cittadini di essere dei soggetti attivi e partecipativi. “Il circo è da sempre abituato a pensare al proprio spazio all’aperto e la sua ‘casa’ può essere facilmente trasportabile quindi non si pone il problema di spazi”, aggiunge Costantini. In attesa di riaprire gli spazi, continua la formazione a distanza. E con loro le idee “adattate” alla lontananza forzata. “Si tratta di cambiare l’approccio, sia da parte del docente che dell’allievo – spiega Giulio De Leo -. Il mezzo digitale ci ha dato una grossa mano, e mi piacerebbe molto in futuro usufruire di uno spazio pensato un po' come ‘officina d’arte’ aperto tutta la giornata, a disposizione degli utenti”. La Puglia della danza, però, anche in periodo di lockdown non è rimasta ferma: si sono susseguiti confronti e sinergie per pensare a progetti comuni e monitorare lo stato dell’arte. “Dobbiamo approfittare di questo momento per resettare la nostra ‘macchina culturale’ e pensare a come farla funzionare meglio - suggerisce Giacomo Costantini -. Ho visto delle proposte nate più dalla fretta che dalla ragione, io penso invece che dobbiamo fermarci e pensare a degli spunti riflessivi su alcuni settori dell’arte”. Verso la fine delle interviste, è arrivata anche l'anticipazione di El Grito sul prossimo lavoro: "partiremo - ha detto Costantini - dallo storico Festival FunanboliKa di Pescara, ospiti con una produzione che nasce da un crossover con la musica lirica e che riporta un po' di idee mistiche di Gurdjieff". Durante la puntata del Tpp Live è stato possibile anche vedere un contributo video sulla storia e la mission della compagnia Circo El Grito, e suggestivo è stato lo spezzone video riguardante uno degli spettacoli del Talos Festival di Ruvo. Due “pezzi” di settori fondamentali anche nella ripartenza post Covid-19 in Puglia, fatti di artisti ma anche di persone che credono in un futuro possibile. La puntata è stata trasmessa in diretta sulla pagina Facebook del Teatro Pubblico Pugliese e cross-posting anche sulle pagine di bonculture, FIRSTonline, Icon Radio, Il Megafono Dei RealiSiti, ilikepuglia, la Repubblica - Bari, LeccePrima.it, PiiiL Cultura Puglia, Puglia 365, Puglia Events, quiSalento.it, Quotidi