Melucci: "Dopo sentenza europea, Governo convochi subito tavolo per accordo di programma su ex Ilva"

Rinaldo Melucci (foto Massimo Todaro)
CRONACA
26.06.2024 13:21

La recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea riguardante l'ex ILVA ha stabilito che l'attività industriale deve essere sospesa se ritenuta pericolosa, segnando un momento cruciale per il futuro di Taranto. Questo principio supporta le iniziative del sindaco della "città dei due mari" negli ultimi anni, tra cui ordinanze, ricorsi amministrativi e un accordo di programma mirato alla radicale decarbonizzazione e trasformazione tecnologica dello stabilimento siderurgico.

Il sindaco Rinaldo Melucci, commentando la sentenza, ha sottolineato l'importanza del rispetto per la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente, principi non negoziabili e radicati nella Costituzione italiana. Melucci ha incaricato gli Uffici tecnici del Comune di esaminare nuovamente la questione presso il TAR della Puglia, in merito all'obbligo per Acciarie d'Italia di adottare misure per impedire le emissioni dannose.

"La sentenza può ora orientare il lavoro del tribunale amministrativo," ha dichiarato il sindaco, ribadendo l’importanza di valutare l’impatto ambientale e sanitario delle attività industriali, in particolare quelle dell’acciaieria di Taranto. La Corte ha evidenziato che, in presenza di gravi rischi per l’ambiente e la salute umana, è necessario sospendere le operazioni industriali. Questo rappresenta un passo significativo verso la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

Il Tribunale di Milano è ora chiamato a valutare i rischi specifici legati all’ex ILVA. È essenziale che questo processo sia condotto con trasparenza e imparzialità, responsabilizzando il Governo italiano sugli obiettivi e le modalità della gara per l'affidamento dei compendi aziendali, considerando tutte le emissioni inquinanti e il loro impatto sulla salute e sull’ambiente.

L'Amministrazione Comunale, impegnata nel processo di transizione per emancipare Taranto da modelli industriali non più sostenibili, continua a ritenere che l'unica prospettiva sostenibile risieda in un accordo di programma ampio. "Confidiamo che la sentenza della Corte di Giustizia dell'UE rappresenti un punto di svolta decisivo per i diritti dei tarantini, specie delle future generazioni," ha concluso il sindaco Melucci. "Non c'è altro tempo da perdere e il Governo deve ripristinare il tavolo per l'accordo di programma. Una fabbrica immutata è destinata alla chiusura."

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