Taranto: Lavoro Laterza si vede, ma serve collaudo attendibile
L’analisi dopo l’amichevole del ‘Miani’ con il Ginosa
Troppo modesto il Ginosa per poter esprimere un giudizio veritiero su questo Taranto. Di buono c'è che, al di là dell'avversario di caratura inferiore, la mano di Giuseppe Laterza comincia a vedersi. Pur lavorando insieme da poco più di venti giorni, il gruppo esprime buone trame di gioco che dovranno essere collaudate con uno sparring partner di uguale livello, se non di categoria superiore (perché non organizzare un'amichevole con Brindisi o Virtus Francavilla?). In ogni caso, in poco tempo l'ex tecnico del Fasano ha comfermato ciò che di buono si diceva sul suo conto, riuscendo a dare un'identità alla sua squadra. L'assenza di un centravanti degno tal definizione è evidente: con un elemento di spessore lì davanti, il bottino del "Miani" sarebbe stato sicuramente più consistente. Ci poniamo una domanda: basterà Denis Stracqualursi a colmare questo gap? Buone le indicazioni fornite da Soufiane Lagzir, calciatore dotato di ottima tecnica e temperamento, che in Serie D non guasta mai. Da un elemento come Leo Guaita, però, pretendiamo qualcosa di più, soprattutto in accelerazione, il suo forte. Evidentemente i carichi della preparazione si fanno ancora sentire, ma da un argentino come lui ci aspetta più cazzimma. La difesa sembra ben collaudata, anche se vorremmo vederla all'opera con avversari di ben altro spessore per capire se ha la giusta cattiveria. Fisicamente, però, ci siamo. In mezzo al campo la solidità è garantita da Marsili, Matute e Ba, ma il ritmo basso fa avvertire la mancanza di un centrocampista di qualità, il famoso "regista". Potrebbe non essere necessario tornare sul mercato perché Diaby sembra in grado di recitare questo ruolo. Si può provare. Insomma, il Taranto è ancora indietro rispetto a Casarano, Lavello e Picerno (se non ci sarà fuga di calciatori dopo la retrocessione d'ufficio), ma con altri 2/3 innesti di spessore può dire la sua.