Martina: Petrosino, "Esasperato dalla presunzione Schirru"

Calcio Varie
03.02.2016 09:04

In merito alle decisioni del giudice sportivo inerenti la sfida Martina-Ischia diretta dal sig. Fabio Schirru della sezione di Nichelino, si esprime il direttore generale del Martina, Nino Petrosino, che ha rimediato una squalifica di undici mesi in seguito agli accadimenti post-gara:
“Accetto la sentenza, voglio precisare che non sono un sostenitore della violenza e che sono conosciuto come persona equilibrata capace di trasmettere serenità a tutti gli ambienti sportivi e federali che rappresento, so di non essere stato da esempio e che non si deve perdere la pazienza, ma sono rimasto indignato per l’atteggiamento irriguardoso mosso nei miei confronti e nei confronti della società e di tutti i tifosi che seguono la nostra realtà con immani sacrifici. Giochiamo in Lega Pro, alias professionismo, e non è possibile che le partite siano dirette da arbitri incompetenti, presuntuosi e protagonisti in negativo che vanificano il lavoro di settimane, gli sforzi economici della società, la correttezza di una sfida. Non è possibile inquinare la fede sportiva, far generare episodi di violenza per assoluta inadeguatezza e manifesta incapacità nel dirigere con professionalità; dico basta ai soprusi, agli abusi ed evitiamo di far passare Martina sempre come isola felice se poi la nostra bontà dell’ospitalità e dell’accoglienza viene puntualmente prevaricata e calpestata da un atteggiamento arrogante, lesivo e nocivo per i nostri colori ed il nostro cammino. Accetto le decisioni arbitrali, ma non possiamo permettere di essere offesi e penalizzati ad oltranza senza poter far nulla. Vorrei altresì sottolineare che non mi sono indebitamente introdotto negli spogliatoi, ho semplicmente in qualità di direttore gnerale, di componente del Gos (Gruppo Operativo sicurezza) ed in possesso di regolare pass spogliatoio come da elenco presentato prima della gara ai federali ed al responsabile mantenimento sicurezza, chiesto all’arbitro chiarimenti e/o delucidazioni in riferimento alla espulsione comminata a Diakite. A questa richiesta, presuntuosamente, non c’è stata la volontà di fornire spiegazioni, inducendomi ad avere una reazione esasperata. Per concludere, rivolgo un messaggio agli organi federali: evitiamo di concepire la Lega Pro come contenitore per far fare formazione agli arbitri. Qui parliamo di professionismo ed è necessario che gli arbitri designati siano già preparati, pronti ed all’altezza dell’evento da dirigere, nonchè della posta in palio che ne deriva”.
 

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