OSMAIRM: Nuovo contratto per metà dipendenti centro di riabilitazione
Nota FP CGIL Taranto
Cambio di rotta nei rapporti di lavoro per gli infermieri, assistenti, educatori, riabilitatori e OSS all’interno del Centro Osmairm di Laterza e sedi territoriali. A darne notizia è la Funzione Pubblica CGIL attraverso il suo RSA all’interno dell’azienda sanitaria laertina, Vincenzo De Biasi. Si è svolta ieri infatti la riunione che ha previsto l’adeguamento dei contratti per tutto il personale in forza alla struttura. Da anni lavoravamo a questo obiettivo occupazionale che consentirà a tutti di operare fianco a fianco avendo un contratto che prevede pari diritti e dignità – spiega De Biasi. 475 dipendenti in totale. 239 di questi continuavano infatti ad avere paghe mediamente più basse e meno diritti, nonché tempi di lavoro più lunghi a causa di un contratto che la stessa CGIL aveva definito capestro e che per questo non aveva ottenuto la firma della stessa organizzazione sindacale in fase di contrattazione. Oggi quel nostro rifiuto ci da ragione e trova finalmente l’azienda sensibile e pronta ad un adeguamento che a partire da febbraio interesserà più della metà del personale OSMAIRM – commenta ancora Vincenzo De Biasi. I 239 a cui fino a ieri veniva applicato il contratto non riconosciuto dalla CGIL, confluiranno, invece, nella schiera degli attuali 236 con contratto AIOP. E’ un chiaro esempio di dumping al contrario – ammette Mimmo Sardelli, della segreteria della FP CGIL di Taranto – che dimostra anche l’attenzione che è giusto riconoscere ad un settore che non ha mai smesso di essere in prima linea, e in difesa dei più deboli, anche nella difficile fase pandemica. A sostenere l’adeguamento vi è anche la recente decisione della Regione Puglia di riconoscere un 5% in più nelle tariffe previste per le prestazioni di settore e in favore delle aziende che rispetteranno il contratto e così i lavoratori. E’ un segnale istituzionale importante che ovviamente non copre per intero lo sforzo che compierà l’azienda – dichiara Sardelli – ma è la strada giusta che finalmente vede in campo, e tutti dalla stessa parte, le aziende, le istituzioni e i lavoratori.