Taranto: Formazione, come si cambia con Ciullo
Come sarà il Taranto di Salvatore Ciullo? Per prima cosa, il tecnico di Taurisano cercherà di rigenerare Giuseppe Pirrone, rimasto praticamente ai margini del progetto tattico nel corso della gestione De Gennaro-Prosperi. A dire il vero, le deludenti prestazioni con Messina e Paganese avevano accelerato il processo di esclusione, ma le qualità dell'ex Trapani e Ascoli non sono mai state in discussione. Chi lo vede allenarsi quotidianamente, sostiene che sia in forma e pronto per fornire il suo contributo. Una volta riabilitato Pirrone, Ciullo dovrà lavorare, e tanto, sulla testa di Simone Magnaghi aiutandolo a sbloccarsi definitivamente. Non ha tutti i torti De Gennaro quando sostiene che il lavoro di Magnaghi sia esemplare: ad Andria, per esempio, ha ricoperto diversi ruoli: mediano, terzino e, di tanto in tanto, quello difensore centrale. Ma lui è un attaccante e il gioco prettamente difensivo non lo aiuta. Dovrebbe fare di più il suo mestiere e quindi giostrare maggiormente nell'area di rigore avversaria. Siamo sicuri che Ciullo, uno che cura molto la fase offensiva, possa aiutarlo da questo punto di vista in attesa di poter contare anche sull'argentino Cobelli. Ciullo farà affidamento anche sui punti fermi di questo Taranto, come Francesco De Giorgi che nella difesa e 4 del suo Martina era imprescindibile. A centrocampo, per sfruttare meglio le caratteristiche degli uomini a disposizione, si schiererà a tre con Nigro e Maiorano a sostegno di uno tra Pirrone e Guadalupi. Capitolo portiere: Maurantonio resta sempre il titolare, ma Contini si affaccia prepotentemente. L'estremo difensore giovane è nelle corde di Ciullo che proprio a Martina Franca lanciò un giovanissimo Bleve, classe 1995.
Questa la formazione tipo 343:
Maurantonio (Contini);
De Giorgi, Altobello, Stendardo (Pambianchi), Som;
Maiorano, Pirrone (Guadalupi), Nigro;
Viola (Emmausso), Magnaghi (Cobelli), Paolucci (Potenza).