Amarcord, 56 anni fa Real Madrid di scena a Taranto
Forse la più prestigiosa partita di calcio della storia rossoblu
(Di Mimmo Galeone) Esattamente 56 anni fa, 8 settembre 1968, fu disputata, in riva allo Jonio, forse la più prestigiosa partita di calcio della storia rossoblu: Taranto-Real Madrid.
L'anno di grazia 1968, ricco di fermenti sociali e culturali, fu denso di importanti avvenimenti anche per la città di Taranto. Basti pensare che il 24 dicembre la messa di Natale fu celebrata dall'allora Pontefice Paolo VI, tra i lavoratori e le maestranze del centro siderurgico Italsider. Un grande avvenimento, con le immagini televisive che fecero il giro del mondo.
A livello, per così dire, più profano, alla fine dell'estate di quello stesso anno, un grande evento calcistico caratterizzò il mondo pallonaro tarantino. Il grande Real Madrid, infarcito di campioni quali Gento, Amancio e Pirri, giocò un’amichevole con i rossoblu allo stadio “Salinella”.
I tifosi entrarono subito in fibrillazione, anche se non mancarono gli scettici: “Verranno con i ragazzi della Primavera, con al massimo 4 o 5 titolari”, si vociferava nei bar e nei circoli sportivi. La dirigenza madrilista spazzò via ogni dubbio con un telegramma che recitava testualmente: “Por AS Taranto-Madrid de 41341/40. De acuerdo comunicacion senor Chanela damos conformidad partito dia opto Septiembre con equipo titular. Saludos“.
Da quel momento tutte le rivendite furono prese d'assalto. Giunsero richieste di tagliandi dalla Calabria, dal Molise, dalla Campania e persino dalla Sicilia. I prezzi oscillavano dalle 1200 lire per curve e gradinate, alle 3000 lire della tribuna centrale. Naturalmente le scorte furono esaurite in pochissimo tempo.
La vigilia fu frenetica e si consumò tra ricevimenti ufficiali, incontri con le autorità e premiazioni varie. La delegazione spagnola fu disponibile al massimo, in maniera davvero signorile: i calciatori firmavano tranquillamente autografi per strada, facendosi fotografare con estrema disponibilità. Addirittura Gento e compagni si recarono al Centro Salesiano Don Bosco di Taranto per premiare alcuni giovani calciatori. Un calcio più umano, insomma, rispetto agli eccessi di divismo che imperversano nel mondo attuale del pallone.
Il sabato, in serata, grande ricevimento alle 21.30 a Lido Gandoli, con i giocatori spagnoli premiati con una medaglia d'oro da Angelo Vincenzo Curci, allora sindaco di Taranto. Il presidente del Taranto Di Maggio offrì invece un trofeo a Francisco Muñoz Lusarreta, vicepresidente del Real.
E venne il giorno della partita, che si disputò di domenica pomeriggio, non essendo lo stadio tarantino all'epoca dotato di impianto di illuminazione. Il cachet del sodalizio iberico per la venuta a Taranto si aggirò intorno ai venti milioni. Lo stadio era stracolmo già due ore prima del fischio d' inizio. Sugli spalti oltre ventimila spettatori (con parecchi “portoghesi” come segnalarono le cronache dell' epoca), pronti ad applaudire i campioni madrilisti e a incitare a gran voce i rossoblu verso un poco probabile miracolo calcistico. Miracolo che ovviamente non poteva esserci, e che non accadde.
Troppo forti i campioni di Spagna per un Taranto che all'epoca militava in Serie C. La resistenza degli jonici durò esattamente 13 minuti, fino a quando Gento lavorò un bel pallone sull'out di sinistra pennellandolo per la testa di Amancio che non ebbe difficoltà a battere il portiere Bertini. I ragazzi del presidente Di Maggio, tuttavia, non si disunirono e, una volta incassata la rete, provarono a reagire attraverso la grinta di un superbo Napoleoni e con alcune belle iniziative di Di Stefano. La prima frazione di gara si chiuse con il Real in vantaggio con il minimo scarto e con il Taranto comunque in partita.
Nella ripresa, tuttavia, i tarantini, ancora imballati dalla dura preparazione estiva, furono costretti a pagare dazio, e il neo entrato Veloso al 55' chiuse la contesa. Ulteriori sigilli vennero apposti ancora da Amancio a metà ripresa e da Bueno, che firmò il poker finale. Per gli jonici prima del triplice fischio da registrare una traversa di Gagliardelli, subentrato a Lobascio. Alla fine, applausi scroscianti per tutti, con i tifosi di casa a srotolare uno striscione con la scritta profetica “Torneremo in Serie B”. E infatti, proprio al termine di quella stagione il Taranto riuscì a tornare in cadetteria, dopo vicende tribolatissime e rocambolesche.
Stadio “Salinella” domenica 8 settembre 1968 ore 16.30
TARANTO - REAL MADRID 0-4
RETI: 13' Amancio, 55' Veloso, 62' Amancio, 73' Bueno.
TARANTO: Bertini, Puccini, Rondoni, Napoleoni, Iannarilli, Casini, Ferraro (46' Malavasi), Di Stefano, Lobascio (72' Gagliardelli), Fabrizi, Beretti (46' Pucci). All. Biagini-Raguso.
REAL MADRID: Betancort (46' Junguera), Sanchis, Zunzunegui (46' Miera), Pirri, De Felipe, Zoco, Perez (46' Veloso), Amancio, Lopez, Vidal (12' De Diego), Gento (66'Bueno). All. Munoz.
Arbitro: Gialluisi di Barletta. Assistenti: Petrelli e Rende.
Note: spettatori 20.00 circa, con un incasso di quasi 23 milioni di lire.