L’editoriale: La ‘cazzimma’ del Taranto di Cazzarò

L’analisi tattica di Vittorio Galigani

TARANTO
02.11.2017 17:31

Cazzarò passa meritatamente anche a Gravina. Quattro vittorie consecutive. Si avvicina a passi da gigante alla zona play off. In campo il Taranto viene trascinato da Ancora. Il ragazzo, in splendide condizioni di forma, combatte, fa reparto, mette in difficoltà la retroguardia avversaria. Mette anche a segno la rete della importantissima, preziosa vittoria.

Non è stata, in verità, una bella partita, ma contava il risultato. Un avversario scorbutico ma fragile. Nella tattica, negli schemi, nel gioco. Distratto in difesa. Il Gravina prende gol su situazione a palla ferma, lasciando Ancora smarcato al centro dell’area. In grado di battere a rete indisturbato. Perfetta, in ogni caso, la sua esecuzione di prima intenzione.  Per il resto tiri in porta nessuno. Picci, tra gli avversari, è stato l’ombra del giocatore conosciuto. Una serie di distrazioni e di errori a centrocampo hanno in più occasioni facilitato il compito degli avversari. Taranto senza dubbio più quotato/dotato in individualità e personalità complessiva.

Cazzarò ci sta mettendo del suo. In positivo. Bisogna rendere merito alle suequalità tecniche e caratteriali. Dispensa pillole di serenità. Bada all’essenziale. Guarda solo al concreto. Quando avrà a disposizione una rosa completa potrà pensare anche al gioco. Per ora ci si basa più sulla quantità che sulla qualità. Molti i traversoni dalla tre quarti. Difficile proporre schemi d’attacco. Aleksic magari utile nell’economia del gioco è in ombra in fase offensiva. Madornale un suo errore sotto rete a tempo scaduto. 

Si dirà che questa non era la partita, ma di gioco se n’è visto veramente poco. Sia su di un fronte che nell’altro. Ha prevalso la maggiore determinazione dei rossoblu. Rispetto all’inizio di stagione la squadra dimostra di aver immagazzinato un po’ di quella “cazzimma” indispensabile nel carattere di chi vuol portare a casa risultati. Anche questo frutto del lavoro di Cazzarò nello spogliatoio.

Taranto in rimonta. Recupera tre punti su Gravina e Cerignola. Ora è adistanza minima dalla zona play. Tiene il passo la Cavese. Nella valutazione generale un solo rammarico. Quattro vittorie consecutive, ma il distacco dalla capolista Potenza rimane inalterato. I Lucani non mollano di un passo. Quella falsa partenza iniziale peserà a lungo sull’esito finale del campionato.

Ora la “palla” passa a Massimo Giove. Tecnico e squadra, a suon di risultati stanno riscaldando il cuore divenuto “tiepido” dei tifosi. In molti stanno valutando se rimettersi al collo la sciarpa rossoblu. Stare lontani dallo Iacovone potrebbe pesare in più di qualcuno. Giove, come abbiamo sollecitato, dimostri con la massima chiarezza e trasparenza di aver compiuto i passaggi tecnici necessari. Di essere svincolato, in maniera definitiva, dal fantastico duo. Dimostri di aver elaborato un piano industriale di una credibilità inattaccabile. Valuti, Giove, che rispetto al tempo che fu le regole del calcio sono cambiate radicalmente. Taranto, per di più, è una città che si dibatte, al momento, in una irreversibile crisi. Imprenditoriale, occupazionale, economica.  Gli incassi dello Iacovone, da soli, non saranno mai sufficienti per riportare in auge quella maglia.

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