Castellaneta: Cgil, Cisl, Uil ‘Commissario chieda scusa ai dipendenti comunali’
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Sul mancato contratto collettivo integrativo 2022 dei dipendenti del comune di Castellaneta, i sindacati confederali di CGIL, CISL e UIL di Taranto sono di nuovo costretti a chiedere attenzione, questa volta in merito a una nota stampa diramata e a firma del Commissario straordinario Giuseppe Canale.
«Apprendiamo di un comunicato stampa del Commissario straordinario del comune di Castellaneta che vorrebbe minimizzare e banalizzare quanto accaduto a danno dei dipendenti, come sulle corrette relazioni sindacali» scrivono Grazia Albano (FP CGIL), Enrico Giannini (FP CISL), Diego Murri e Giuseppe Zingaropoli (UIL FPL).
«Questo ci obbliga a un supplemento di chiarezza. Il verbale del 1° dicembre 2022 rappresentava una intesa sul contratto integrativo, sulla base del “fondo economico” per esso costitutivo. Il Commissario nel suo comunicato riferisce della mancanza di alcuni requisiti essenziali ma senza dichiarare quali. In verità l'unico requisito essenziale per i contratti integrativi è la “costituzione del fondo economico” ad uso della contrattazione. Il dubbio che allora sorge è che il medesimo fondo, controllato dal Collegio dei revisori dei conti, sia apparso affetto da incompiutezza e/o errori tali da non renderlo esigibile in accordo definitivo per quanto trascritto nel verbale del 1° dicembre tra le Organizzazioni Sindacali, RSU e parte pubblica. In effetti è il medesimo Commissario a confermare implicitamente che non tutto ritornava nel conto economico per la contrattazione, quando scrive che il collegio dei revisori è stato sottoposto a un lavoro supplettivo di ricostruzione di tutto il fondo».
«Ed è proprio sul merito di questo che volevamo chiarimenti che, invece, non sono ancora stati esplicitati. In ogni caso rimane il fatto che il fondo non è stato costituito in tempo e le Organizzazioni Sindacali avevano già allarmato la parte pubblica per le possibili conseguenze di un mancato accordo contrattuale per i ritardi come poi si è verificato. E quindi rimane inconfutabile, a prova delle arrampicate sugli specchi, che i dipendenti hanno avuto il danno irreparabile della mancata attribuzione per l'anno 2022 dei riconoscimenti meritocratici di scatti stipendiali, che sono persi per sempre».
«È come se si fosse sottratto ai lavoratori un anno di riconoscimento professionale. Pertanto non si può ridurre la vicenda a innocenti evasioni. Piuttosto il Commissario si sarebbe dovuto fare interprete di scuse ai dipendenti per conto dei responsabili di “quer pasticciaccio brutto”… di piazza Principe di Napoli, sede del Municipio, per citare Carlo Emilio Gadda. Quindi appare evidente a chiunque che c'è ancora qualcosa di non detto e da chiarire».
«Sulle relazioni sindacali, non solo alcuno della rappresentanza pubblica del Comune aveva informato i sindacati della difficoltà per il contratto integrativo ma le stesse hanno dovuto inviare ben tre richieste di incontro al Commissario proprio al fine della trasparenza sulle dinamiche della problematica. Ma il Commissario, a ragione del rifiuto a verbalizzare la riunione del 30 marzo, si prodiga in una alchimia di distinguo lessicale tra “contrattazione” e “incontro” per cui su quest’ultimo non si verbalizza, senza riferire alcuna norma e/o legge che ne fondi l’ostentato diniego, pure a fronte di legittima e cortese richiesta dei sindacati. Pertanto rimane solo un rifiuto immotivato che desta ancora più stupore se viene da un rappresentante istituzionale, a garanzia di chiarezza».
«Comunque l'incontro, o la riunione o come si preferisce chiamarla, del 3 maggio non era una delegazione trattante, intesa come contrattazione di alcunché, ma era nella norma della legge 146/90 richiamata dalla prefettura “tentativo di conciliazione” sul tema del mancato contratto integrativo 2022. Tutto il resto sono facezie».
«Ora l’auspicio è che la nuova Amministrazione voglia operare per un clima, con atti e indirizzi, di maggiore chiarezza e trasparenza nel rapporto tra responsabili apicali e il resto dei dipendenti, perché sono questi che rendono quotidianamente fruibili i servizi ai cittadini e meritano rispetto e non approssimazione e superficialità come accaduto per la vicenda qui in causa».