Basket C/Gold: Coach Olive racconta il suo Cus Jonico Taranto
Dopo la prima amichevole e a un mese dall’inizio del campionato, l’allenatore fa il punto: ‘Obiettivo arrivare al 70-80% alla prima giornata’
Un mese all’alba… di un nuovo campionato. Il Cus Jonico Basket Taranto continua a faticare tra parquet e palestra. La prima amichevole è alle spalle e all’orizzonte c’è il test probante di Nardò, domenica, contro un roster di categoria superiore. Il momento è allora propenso per una chiacchierata con coach Davide Olive da parte del giornalista, voce del basket, Toni Cappuccio. Di solito nei precampionati si fanno proclami di buoni propositi bellicosi di vittorie e raramente di sconfitte. E' un rituale che si ripete. Caro Olive, noi come ci proponiamo? "Non è nel mio carattere. Sono abituato da sempre, da fervente amante del basket, a promettere impegno, sudore e lavoro. Quindi, dico che noi potremo raggiungere un buon 70/80% della nostra condizione, alla prima del campionato. Avremo, poi, bisogno di 2/3 giornate per portare la condizione a quella ottimale. Certo, vincere anche in amichevole fa sempre bene ma non è molto indicativo. Noi dovremo cercare di farci trovare pronti e concentrati già all'inizio, in modo da sfruttare in positivo l'eventuale ritardo di altre formazioni, in particolare quelle più accreditate. Ci stiamo allenando da poco più di metà agosto con due sedute al giorno e, quindi, anche per noi ci vorrà un pò di tempo per smaltire questo carico di lavoro”.
Nell'osservare i ragazzi in allenamento, sembra di riscontrare già una buona condizione fisica ed una buona predisposizione alla fatica della preparazione atletica: "Buona osservazione. Posso, però dire, invece, che i nostri ragazzi accettano di buon grado gli esercizi fisico-atletici, probabilmente perchè il bravo Giuseppe Diciolla riesce a renderli graditi, nonchè utili. I nostri hanno anche una buona struttura fisica e sono stati bravi a seguire alla lettera le tabelle di preparazione personale durante le vacanze".
Incuriosisce non poco questa "colonia" di ragazzi dei Paesi Baltici (Dusels, Bricis e Berzinss): "E' senz'altro una presenza utile nei nostri campionati di serie C. per la buona tecnica in possesso. La Lettonia, insieme alla Lituania, ha un'ottima scuola di basket e sforna buoni atleti e giocatori di qualità interessante che, volentieri, si accasano dalle nostre parti e rendono bene".
Dal suo avvento a febbraio della stagione scorsa si è visto già un cambiamento interessante nel gioco con quel bel finale di play off. Sembra che da allora si sia accesa una scintilla: "Il Cus Jonico è una realtà che ha già una sua struttura da antica data quindi c'erano tutte le premesse per rilanciare un progetto importante per una città così ricca di buona tradizione cestistica. Per quanto riguarda quest’anno abbiamo iniziato per tempo nell’allestimento di un roster giovane, con una media d'età bassa e con il giusto contributo di esperienza".
Naturalmente la griglia alta è composta da altre? "Sulla carta ci sono squadre dichiaratamente costruite per vincere il campionato come Lecce, Monopoli e Ostuni ma, come al solito, noi potremmo contare sulle caratteristiche di cui ho detto e dell'effetto come outsider. Un ruolo che, forse, provoca più entusiasmo."
Considerate le forze a disposizione, qual'è il tipo o i tipi di gioco che intende sviluppare?"L'organico è stato allestito con equilibrio, con solidità, con giovani di talento, con una buona struttura fisica. Ciò ci dovrebbe permettere di sviluppare una grossa intensità difensiva e che sia capace di correre e di far divertire il pubblico. A me piace la pallacanestro giocata a ritmi alti, meno quella compassata fatta con troppi schemi rigidi e, soprattutto la pallacanestro giocata da ragazzi che dovranno sudare ed onorare la maglia che indossano".
Sembra un "mantra" e non possiamo che essere d'accordo sulle sue promesse e premesse. Da sottolineare che la società ha sviluppato un'interessante programma di ristrutturazione? "Direi che è merito della società aver fatto quest'anno un gran salto di qualità dal punto di vista strutturale e dirigenziale ampliando le competenze e le persone dedicate, a tutti i livelli".
Senza dimenticare la figura del superconfermato Claudio Carone, suo assistente: "Claudio è stato di grande utilità nel periodo del cambio di timone della stagione scorsa. In pratica un collante prezioso per capire le dinamiche che vi erano allora ma lo è ancor di più ora per offrirmi il destro di utili suggerimenti sia negli allenamenti e sia nella lettura delle gare, oltre ad essere persona di entusiasmo e carisma".
Alla prima giornata, ironia della sorte, si va nella sua Francavilla che ha anche voluto premiare la sua dedizione con la cittadinanza onoraria: "Ne sono stato onorato! Due anni fa, me l'hanno data simbolicamente per lo sport". A quando quella di Taranto? "Mi piacerebbe ma è troppo presto e poi dipende dai risultati".
A cura di Tony Cappuccio