Picerno-Taranto: la Cozzetta dello Sport del 12 settembre

Nuovo appuntamento con la nostra rubrica semiseria

TARANTO
12.09.2023 13:18

(Di Carmine Caputo) Taranto è un Comune di circa 188mila abitanti, Picerno ne ha più 5600. Cioè ce ne vorrebbero 33 di sorridenti cittadine lucane per pareggiare i conti in termini demografici, eppure:

  • l'anno scorso ci hanno battuto due volte su due.
  •  nel 2021 ci hanno fatto penare fino all'ultimo per conquistare la promozione in Serie C.
  • negli ultimi due anni si è sempre piazzata meglio di noi in campionato andando sempre ai play-off, che noi abbiamo salutato con il fazzoletto mentre partivano dalla stazione.
    Se poi aggiungete che nel 2019 alcuni addetti alla sicurezza dell'impianto picernese hanno testato la funzionalità di tirapugni, appena acquistati sul dark web, direttamente sulla capoccia dei giocatori del Taranto, allora capite cari amici tifosi della Leonessa che se anche vi negassero altri 10 rigori come ieri sera ancora non saremmo pari, dai.

Bifulco ha lo stesso brio nello stare in campo dello zio che dopo un pranzo di cinque portate viene invitato dalla nipotina a giocare alla campana. Per fortuna nel secondo tempo resta in panchina a godersi l'ammazzacaffè.

Ci sono falli con ammonizioni spesi bene. Quando vuoi intimorire l'avversario, quando devi interrompere un contropiede, quando sei Vannucchi e hai l'occasione di stendere al suolo senza apparente motivo Esposito. Ma un motivo c'è e tu che sei toscano lo sai bene: nel paese di Leonardo e Michelangelo uno non può andarsene in giro a piede libero con quella acconciatura indegna di una comunità civile.

Rischio incendio anche al Curcio, ma i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere Capuano prima che divampasse su Ferrara.

Ci sono immagini che ricordano la giovinezza al tifoso del Taranto: le passeggiate in via D'Aquino, le nuotate a San Vito, i cross in tribuna di Mastromonaco.

A un certo punto Summa viene accecato da un bagliore, sembra un astro che si staglia nel cielo. Non è una stella, non è una cometa, neanche un meteorite. È troppo silenzioso per essere un elicottero. Teme si tratti di un'allucinazione, si stropiccia gli occhi con i guantoni. Ma non è un miraggio, non è un sogno. È la fronte luccicante di Pietro Cianci che inzucca la palla al grido di Ufo Robot Ufo Robot. Si trasforma in un razzo missile, uno a uno e palla al centro.

Animali da compagnia a Foggia: dove acquistare e come scegliere i croccantini per il cane
Serie C: Il Brindisi potenzia l'attacco con Ganz